L’infortunio dell’altra sera — Zielinski è andato ko pochi minuti dopo essere entrato al posto di Mkhitaryan — non è il primo in stagione per il polacco, che si era già fermato altre due volte. La prima in precampionato, un risentimento al retto femorale della coscia sinistra che lo aveva tenuto fermo all’esordio col Genoa e aveva rimandato il debutto in nerazzurro proprio alla sfida di andata con il Monza a metà settembre; la seconda a ottobre, prima della trasferta in casa della Roma: una elongazione ai flessori della coscia destra dalla quale l’ex Napoli aveva recuperato velocemente. Adesso la tegola più pesante, piovuta peraltro addosso a Zielinski nel suo momento migliore da quando è all’Inter.
"Dopo tante panchine e pochi momenti di gloria — vedi la doppietta su rigore alla Juve, giocando da vice Calha in regia — il polacco aveva iniziato a entrare con più decisione nelle rotazioni di Inzaghi e si proponeva con forza come alternativa a Mkhitaryan Lo stesso ingresso in corsa contro il Monza, nei piani di Inzaghi, sarebbe servito molto probabilmente a scaldare i motori in vista del secondo round in Champions con il Feyenoord di domani: Zielinski, titolare all’andata contro gli olandesi, aveva qualcosa da farsi perdonare perché al De Kuip aveva sprecato dal dischetto il pallone del 3-0 che avrebbe chiuso i giochi consegnando virtualmente all’Inter il pass per i quarti di Champions. Né Feyenoord né eventuali quarti, invece: toccherà a Lautaro e compagni arrivare fino in fondo. Per rispettare i piani da triplete più Mondiale e pescare un jolly polacco dal mazzo per la mano decisiva", aggiunge il quotidiano.
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