Come definiresti l'Inter come entità?
—"In Italia Inter-Juve è il classico. Giocare una di queste gare era brutale. Uscivi per il Paese a giocare e avevi fan ovunque. Poi in quel periodo c'era Moratti che trasmetteva tranquillità. A Natale facevano delle feste incredibili. Ho un grande ricordo".
Cosa ne pensi dell'attuale Inter? Hai giocato con Inzaghi nella Lazio.
—"Da quella Lazio sono usciti un sacco di allenatori. Simone Inzaghi, Mihajlovic, il Cholo Simeone, io, Mancini. Non pensavo che Simone sarebbe diventato allenatore. Nemmeno lui pensava lo stesso di me. Ho iniziato a seguirlo alla Lazio e aveva già il suo stile. All'Inter ci è voluto un po' di tempo, ma ha di nuovo il suo stile. Non è il tipico stile italiano, l'ha modernizzato. È diventato un tecnico con identità, sa come vuole che giochino le sue squadre".
Quali punti di forza pensi che abbia?
—"Sarà molto equilibrata, questo Barcellona gioca in modo spettacolare. È bello guardarlo. L'Inter ha l'esperienza, la forza della squadra italiana, che cercherà di far sentire. Quando giocherà il Barcellona avrà un momento difficile. L'Inter non ha tanta qualità di possesso, ma ha altre qualità. Gioco aereo, attaccanti che non perdonano, sono abituati al ritmo alto, hanno forza. Ha un gioco aereo migliore del Barça. Sarà una bella gara. Sistemi diversi, culture calcistiche diverse, ognuna con il proprio stile. L'Inter, da parte sua, è guidata dal mio connazionale Lautaro. Non si ferma mai, va sempre per tutto. Corre, recupera, segna. Questa è l'Inter. Vedo Lautaro come il più pericoloso, il vero capitano".
(Sport.es)
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