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Intervistato da Sportweek, il centrocampista dell'Udinese Arthur Atta ha parlato del gol siglato all'Inter e del suo valore al fantacalcio:
Papà ti stila la pagella a fine partita?
«Veramente sono io che chiamo lui e mamma per conoscere il loro giudizio sulla partita e la mia prestazione».
Invece, chi ti fa più complimenti? Per esempio, cosa ti hanno detto dopo il gol all'Inter?
«Che avevo giocato una bella partita».
Non si sprecano troppo neanche loro, insomma.
«Sì, sono molto calmi, tranquilli. Avrò preso da loro, può darsi».
E ate, dopo il gol all'Inter, segnato per giunta a San Siro, cosa è passato per la testa?
«Ero contento ma ho pensato che eravamo solo 2-1 e mancavano ancora 45 minuti da giocare contro una squadra molto forte».
Va bene, ma sarai stato felice! Era il tuo primo gol in A!
«Mentre esultavo, ho pensato: finalmente!».
Ma è vero che il tuo primo, vero torneo lo hai giocato da portiere? È stato un caso o oppure avevi cominciato in quel ruolo?
«No, nei due primi anni al Saint Jacques ero un giocatore di movimento, venivo schierato un po' dappertutto. E stato perciò solo un caso che in quel torneo, avevo 8 anni, mi abbiano messo in porta, e la prova è che al secondo giorno sono tornato in mezzo al campo».
Sei il giocatore con più dribbling riusciti in Serie A. Hai un futuro da tre-quartista? E se potessi, chiederesti al tuo allenatore, Runjaic, di piazzarti più avanti?
«Mi piace dove gioco adesso, mezzala. Ma se il mister mi chiede di fare il tre-quartista, lo farò».
A proposito, chi erano i tuoi idoli da bambino?
«Cristiano Ronaldo, per me il più forte al mondo anche perché decisivo per le vittorie delle sue squadre. Poi Toni Kroos, che mi piaceva perché era bello da vedere. Un centrocampista molto elegante. Oggi mi piace osservare tutti i giocatori dei grandi club, per capire in cosa posso diventare migliore. Per esempio, sarò contento di vedere da vicino due centrocampisti come Modric e De Bruyne
Quanto pensi di valere, al Fantacalcio?
«In una lega con 500 crediti a disposizione per ogni squadra? Trecento, direi» (quando scopre che in una è stato preso a 16, e in un'altra addirittura a 1, spalanca gli occhi: «Forse dopo il gol all'Inter il mio valore aumenterà..»).
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