Balotelli: “Giocare all’Inter un regalo, Triplete un sogno. Maglia a terra? Non ero abituato a…”

Mario Balotelli è intervenuto dal palco del "Festival dello Sport" in corso di svolgimento a Trento: "Massimo Moratti è stato davvero una persona fondamentale per i miei inizi. Oltre ad avermi dato un regalo, perché giocare all'Inter a quell'età era stupendo, mi ha anche responsabilizzato tanto, perché comunque devi fare risultati. Mancini? Quando mi voleva bene… Penso che me ne voglia ancora dai, io gliene voglio!". "La notte di Madrid? Sono quelle esperienze che ti rimangono dentro e che vorresti ripetere ogni giorno, è stato un sogno. Il periodo all'Inter è stato parte della mia crescita, anche se è l'Inghilterra che mi ha formato di più. La maglia gettata a terra contro il Barcellona? I tifosi dell'Inter mi hanno sempre voluto bene, e anche io, ma non ero veramente abituato a sentire lo stadio che mi fischiava, i miei tifosi che mi fischiavano per un errore. Avevo 17-18 anni, in quel momento l'ho gestita così. Oggi ovviamente non lo rifarei, ma è stata una situazione veramente particolare. Sono state situazioni che ti fanno crescere". "Il Milan? In teoria dovevo andare alla Juve, poi Mino alla fine mi ha fatto questa scappata a Milano di notte e ho firmato con il Milan. In teoria io sono tornato da Manchester per andare a Torino. La Nazionale? In tanti giocatori non vedo quella fame, quella voglia di indossare la maglia del proprio Paese, e non mi fa piacere. Io quando andavo in Nazionale ero fiero di rappresentare l'Italia. Pio Esposito? Lui è forte… A lui e Camarda, secondo me, bisogna dare tempo e verranno fuori sempre di più. Sono giocatori che si vede che hanno talento e qualità. I migliori calciatori italiani di sempre? Riva, Baggio e sono indeciso tra Del Piero e Totti". "Ibrahimovic? Rapporto di rispetto, siamo stati compagni di squadra. Lui si sa, è un rompipalle… Ma se ti rompe le palle è perché ti vuole bene, e mi voleva bene, voleva che dessi il meglio di me in tutte le partite e tutti gli allenamenti. Quando mi svegliavo con la luna un po' così, lui mi riprendeva, ma era il suo modo per volermi bene. Materazzi? Con Marco parlo ancora oggi, ho avuto un rapporto come con Yaya e Kolo Toure, quelle persone che mi hanno preso come un fratellino. A volte mi riprendevano, ma sempre per il mio bene. Sono persone con cui ancora oggi parlo e ci vogliamo ancora bene". "Andare ancora all'estero? Non lo so. Sono in un momento di stallo: fisicamente sto bene. Ho avuto offerte dall'estero, ma forse in cuor mio speravo di fare ancora uno-due anni in Italia. In questo momento questa possibilità non c'è stata, e quindi devo scegliere se andare all'estero o se prendermi un attimo e pensare a gennaio". "Ho simpatizzato per il Milan, però è anche vero che ho avuto tanto rispetto per l'Inter. Metà della mia carriera la devo all'Inter. Leao o Lautaro? Mi piacciono tutti e due. Lautaro in questo momento è più concreto. Leao è una forza della natura, se si mette in testa di poter far bene ce ne sono pochi forti come lui. Il mio talento secondo me l'ho espresso, la mia carenza era nella costanza a volte. Pio Esposito o Camarda? Dico Pio". "Mourinho? Abbiamo avuto un buon rapporto, difficile a volte, ma ci siamo voluti bene. Abbiamo litigato un po' di volte, come papà e figlio, ma abbiamo passato dei bei momenti. Chiellini? In Nazionale ci siamo trovati bene, un difensore forte, sono stato felice di aver giocato con lui. Mihajlovic? Una delle persone più importanti che ho avuto nel calcio. A lui devo il fatto di avermi insegnato a calciare le punizioni. Enock? Mio fratello, una delle persone più importanti che ho. Abbiamo condiviso tantissime cose, belle e brutte. Cassano? Un amico, un grande calciatore, uno dei più forti che ho visto. Era particolare, ci devi andare d'accordo, e io ci andavo d'accordo. Abbiamo passato bellissimi momenti insieme. Raffaella? Anni belli insieme, poi è andata com'è andata ma abbiamo recuperato. Siamo persone che si rispettano, abbiamo una figlia bellissima e le voglio bene". "De Bruyne e Modric in Italia? Piacevole che giocatori così vogliano giocare qui. Il campionato negli anni Novanta e Duemila era invidiato da tutti, non sarebbe male se tornassero quei tempi. Pallone d'Oro a Dembele? L'avrei dato anche io a lui per l'anno che ha fatto. Yamal ha 15 anni per vincerlo. Yamal nuovo Messi? Gioca a modo suo, ha tutto il talento per vincere tanti Palloni d'Oro".