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fcinter1908 news interviste Benatia: “A marzo chiamai Luis Henrique. Gli dissi ‘guarda che c’è l’Inter ma tu dovrai…”

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Benatia: “A marzo chiamai Luis Henrique. Gli dissi ‘guarda che c’è l’Inter ma tu dovrai…”

Benatia: “A marzo chiamai Luis Henrique. Gli dissi ‘guarda che c’è l’Inter ma tu dovrai…” - immagine 1
Il ds del Marsiglia Mehdi Benatia ha parlato di tanti argomenti e anche del passaggio di Luis Henrique all'Inter
Andrea Della Sala Redattore 

Intervistato dal Corriere dello Sport, il ds del Marsiglia Mehdi Benatia ha parlato di tanti argomenti e anche del passaggio di Luis Henrique all'Inter:

Nello scontro diretto avete battuto il Psg: puntate al campionato?

«Parliamo di una squadra che ha speso un miliardo di euro, ve ne rendete conto? Noi dobbiamo lavorare tanto, e tanto ancora, per farci trovare pronti qualora facessero un passo falso. Ecco: se dovesse capitare sarà l’OM a vincere, questa la missione».

Da dirigente è diventato più diplomatico. Ma se un suo giocatore facesse delle interviste tipo le sue di qualche anno fa? Lei non le mandava a dire a nessuno, da Allegri a Sabatini…

Ride, ndr. «Cercherei di capire i motivi. Ma sono certo che non ci sia un giocatore, oggi e in futuro, disposto ad accusarmi di averlo tradito come sono stato tradito io. Vi faccio un esempio».

Benatia: “A marzo chiamai Luis Henrique. Gli dissi ‘guarda che c’è l’Inter ma tu dovrai…”- immagine 2

Prego.

«Lo scorso marzo chiamai Luis Henrique e gli dissi che avrei dovuto cederlo. Sapevo che c’era l’Inter e pure una certa cifra da incassare. Andai al campo, lo presi da parte dopo l’allenamento e gli spiegai tutto: “Ti dovrò cedere, ti vogliono, ma tu mi devi portare in Champions. Più giocherai bene, meglio sarà per il Marsiglia e anche per te”. Era impossibile interpretare le mie parole diversamente».

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Allegri non l’ha dimenticato .

«Gli voglio bene, ci rispettiamo, grande allenatore, perfetto per il Milan. Abbiamo discusso in passato, non lo nego. Paratici fu chiaro con me, lui meno. Mi promise che avrei giocato nonostante il ritorno di Bonucci. E sapete come andò? Cinque partite, zero presenze per Benatia».

La Ligue 1 ha superato la A?

«Dell’Italia mi preoccupa l’assenza di talento. Penso alla Nazionale: io, da capitano del Marocco, vedevo l’Italia come qualcosa di irraggiungibile. Checco (Totti, ndr), Pirlo, Del Piero, Nesta e Maldini, ma anche gente come Vieri, Cassano, Montella: dove sono ora? La Francia ha almeno quattro squadre nazionali superiori all’Italia».

È vero che voleva Koné?

«Sì. Quando stava al Borussia. I parametri economici erano alti per noi la scorsa estate ed è stata brava la Roma. Manu è veramente un gran bel giocatore».