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Benitez: “Inter sarà ancora protagonista in Champions. Sucic personalità strepitosa e Bonny…”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico di Inter, Liverpool e Napoli ha parlato della Champions e del sorteggio di oggi
Andrea Della Sala Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico di Inter, Liverpool e Napoli Rafa Benitez ha parlato della Champions e del sorteggio di oggi:

Non ha mai nascosto che la nuova formula le piace, Rafa, e quindi, riecco la “sua” Champions.

«Con il suo fascino, ingigantito dall’edizione scorsa. Un vero campionato europeo, tutte le grandi assieme in classifica, pronostici stravolti dopo la fase a gironi: la maggioranza pensava che avrebbe vinto il Liverpool, eliminato invece dal Psg che si è poi aggiudicato il trofeo. Se si fa caso al percorso, la maggiore continuità l’ha mostrata l’Inter».

Che cosa lascia il verdetto di Monaco?

«Due certezze: che Psg e Inter saranno ancora tra le protagoniste, perché quella notte, triste e quasi surreale, non toglie valore ai nerazzurri; e ne lascia, ovviamente ai francesi. Il Psg ha avviato un suo nuovo concetto di vita, ha fatto e sta facendo scelte nette: prima via Mbappé, poi ora il caso Donnarumma; una squadra giovane, di prospettiva, che ha un futuro e che esprime bellezza. Ma l’Inter è rimasta uguale, si è rinfrescata alle spalle dei titolari con ragazzi che ti colpiscono».

Le favorite non mancano.

«Si dirà: le solite note. Però ognuna ha qualcosa di personale che incuriosisce. E qualche sorpresa va considerata. Il Liverpool che ha speso non sappiamo quanti milioni di sterline merita un ruolo in primissima fila; il Real Madrid è una forza a prescindere e bisognerà verificare l’impatto che avrà Xabi Alonso; il Bayern lascia parlare la propria storia, è una squadra che al suo spessore ha aggiunto Luis Diaz ma dovrà rinunciare a Musiala per un periodo lungo; il Barcellona ha potuto mettere poco ma aveva già tanto. Chi può stupire, e tanto, è l’Arsenal: con Gyokeres ha i gol che sono mancati ad Arteta».

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L’Italia non vince una Champions dal 15 anni.

«Ma è andata in finale due volte con la Juventus di Allegri e due con l’Inter di Inzaghi. E quelle sfide a volte le decide il valore ed altre anche il diavolo. L’Inter resta tra le grandi e poi c’è da vedere come il Napoli saprà distribuirsi tra campionato e impegni in Europa: ma l’organico è straordinario, se arriva anche Hojlund ci saranno ballottaggi di livello assoluto in ogni zona del campo. Sarebbe una di quelle avversarie da cui chiunque vorrebbe scansarsi. L’Atalanta è stata caratterizzata in maniera meravigliosa da Gasperini, ha perso Retegui e non sappiamo cosa sarà di Lookman: ma l’ambiente è sano e la società sa tutelarlo. Sulla Juve possiamo ribadire concetti del passato: c’è un gruppo di giocatori indiscutibilmente forte, da assemblare e verificare come alcuni siano usciti dalla tormentata stagione che hanno alle spalle».

Chivu dalla lotta per la salvezza al Parma alla Champions: un bel salto.

«Però ha come paracadute una società di enormi tradizioni e calciatori che in Europa, negli ultimi tre anni, hanno avuto modo di mostrare quanto siano autorevoli. E il passato recente conta. Ora forse i ricambi danno freschezza: Sucic si è inserito con una personalità strepitosa e Bonny, che Fabio Pecchia ha “costruito” con il Parma, si è presentato segnando subito a San Siro. Sono segnali anche questi».

Chi e cosa stuzzica Rafa Benitez?

«Studiare il City di Guardiola, che è in fase di trasformazione. Gustarsi i progressi di Lamine Yamal, la stella del prossimo decennio. Osservare la reazione di Thuram e di Lautaro Martinez, che quella sconfitta vorranno trasformarla in occasione di rivincita. Imbattersi nel calcio di De Zerbi con il suo Marsiglia e poi anche capire dove possa arrivare il Newcastle, che è una realtà solida ormai in Premier League. Però non va mai sottovalutato il Cholo Simeone, con l’Atletico Madrid. E non si può certo ignorare il Chelsea di Maresca, che ha vinto il Mondiale per Club e ci aveva appena inserito anche Joao Pedro. Ci aggiungo il Villarreal, guidato da un tecnico di cui ho stima, Marcelino, e un gruppo niente male. Per divertirsi ci sarà un tempo lungo».