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Berti: “Inter, che mazzata la finale di Champions. Mondiale bel banco di prova per Chivu”

Intervistato da Repubblica, l'ex centrocampista dell'Inter Nicola Berti ha parlato della nuova squadra di Chivu e degli Usa
Andrea Della Sala Redattore 
Berti: “Inter, che mazzata la finale di Champions. Mondiale bel banco di prova per Chivu”- immagine 1

Intervistato da Repubblica, l'ex centrocampista dell'Inter Nicola Berti ha parlato della nuova squadra di Chivu e degli Usa

“Eravamo fortissimi, ma lo era anche il Brasile. In quella finale ero l’unico interista in campo e questo mi rendeva orgoglioso. In ritiro, lo dicevo al mio compagno di stanza, Franco Baresi, e lui sorrideva. Invece, si incazzava quando fumavo il sigaro”.

Le mancano gli Stati Uniti?

“Se l’Inter va avanti nel torneo, prendo un aereo e mi piazzo in tribuna, fra i tifosi newyorkesi”.

Gli americani capiscono di calcio?

“Sempre di più. Merito degli immigrati: messicani, sudamericani, spagnoli, italiani. Capita nei campi di basket di vedere bambini e bambine che prendono a pedate un pallone. Il movimento cresce, investono parecchio, comprano club europei. Il soccer non supererà mai i loro sport, ma sta crescendo”.

Al Rose Bowl è mai più tornato?

“Nello stadio mai. In California, certo. Finito il Mondiale non rientrai in Italia, mi fermai lì per le vacanze con un amico brasiliano. Un viaggio bellissimo, fra Los Angeles e San Diego, per dimenticare l’amarezza della finale”.

All’Inter basterà una vacanza per superare la finale di Monaco?

“Non sarà facile, è andata molto male. Ero allo stadio, che legnata. Magari qualche cambio nel primo tempo avrebbe fatto bene, ma la verità è che non avevamo più energia. È un fatto fisico, si era capito già contro la Lazio. Una stagione meravigliosa, con un finale faticoso”.

Cristian Chivu è l’uomo giusto per ricominciare?

“Lo conosco bene. Bravissimo ragazzo. Agli eventi dell’Inter, ci troviamo fuori a fumare, io il sigaro, lui le sigarette. Il Mondiale per Club è un bel banco di prova, può aiutarlo a prendersi davvero la squadra”.

Fra le avversarie in campionato, chi fa più paura?

“Dobbiamo avere paura di noi stessi. L’Inter deve recuperare in fretta la concentrazione e chiedere uno sforzo in più ai giovani, soprattutto ai nuovi arrivati, che mi sembrano bravi”.