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fcinter1908 news interviste Bianchi: “A Conte fatto gran mercato? E che significa, non sono robot. Oggi con l’Inter…”

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Bianchi: “A Conte fatto gran mercato? E che significa, non sono robot. Oggi con l’Inter…”

Marco Astori
Marco Astori Redattore 
Ottavio Bianchi, ex allenatore, intervenuto ai microfoni di Libero, ha parlato così in vista della grande sfida di questa sera tra Napoli e Inter

Ottavio Bianchi, ex allenatore, intervenuto ai microfoni di Libero, ha parlato così in vista della grande sfida di questa sera tra Napoli e Inter: «Per il Napoli è la partita ideale per voltare pagina anche se il ko olandese ha fatto molto male».

Nessuno si aspettava un simile tracollo.

«Però lo sport è questo, voi continuate a meravigliarvi di tutto ma può succedere di perdere in quel modo. Un cazzotto simile fa perdere i sensi, ma poi ti rialzi e impari da quel pugno».

Nulla ha funzionato nella squadra di Conte.

«Male la difesa, male il centrocampo, male l’attacco. Troppi disastri per essere veri».

Quindi?

«E quindi niente. Oggi si riparte da 0-0 ed è una sfida che giunge a puntino perché è contro l’altra squadra favorita per lo scudetto. Dopo un 6-2 è meglio scontrarsi con una del proprio livello».

Conte ha parlato di spirito da ritrovare, di compattezza.

«Un allenatore vive le cose dall’interno, tutti voi e anch’io dall’esterno. Antonio avrà i suoi buoni motivi».

Però in estate ha avuto tutto dal mercato, non gli hanno preso soltanto... Maradona perché non c’era.

«E questo cosa significa? I calciatori sono uomini e non robot. Lo sa quante squadre piene di campioni ho visto faticare? La bellezza del calcio non è la qualità del singolo che esalta il collettivo ma il contrario».

Conte ha anche detto: mi hanno preso nove giocatori, troppi.

«Per fare la Champions la squadra andava rinforzata, tuttavia per capire certe cose bisogna essere dentro alla stanze dei bottoni».

Ma Conte è ancora l’uomo giusto? In estate se ne voleva andare.

«La storia di Antonio suggerisce che non si dovrebbe neppure fare questa domanda. Anzi, gliene faccio una io: negli ultimi anni quante squadre si sono ripetute facilmente l’anno dopo uno scudetto, quante ne hanno vinti tre-quattro di seguito?».

L’Inter scende a Napoli con il vento in poppa.

«Certo, un 4-0 dà certezze ma avrà davanti i campioni d’Italia e, lo ripeto, una squadra fortissima».

Chivu le piace come allenatore post-Inzaghi?

«Lo scorso anno l’Inter è stata lì fino alla fine, poi ha perso oggettivamente male. Chivu porta le proprie convinzioni di gioco e la squadra risponde perché i campioni sono rimasti tutti e i nuovi sono in palla».

Per esempio Pio Esposito?

“È un bel segnale, è bravo ma in questo calcio italiano in crisi, con una nazionale che rischia di stare fuori per la terza volta dal mondiale, ce ne vorrebbero 4-5 per squadra di Pio Esposito. Mi dica quanti italiani giocano titolari».

Due-tre quando va bene.

«E pretendete che Gattuso metta insieme una nazionale di livello?».

Oggi chi vince al Maradona?

«Chi giocherà con il collettivo. Il singolo conta ma non siamo nel tennis. Sinner fa un altro sport».