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Boniek: “Tolti Giraudo e Moggi mai parlato male della Juve. Scudetto? Se lo giocano in 4”

Andrea Della Sala Redattore 
Intervistato dal Corriere della Sera, l'ex centrocampista di Juve e Roma ha parlato della lotta al vertice in Serie A e non solo

Intervistato dal Corriere della Sera, l'ex centrocampista di Juve e Roma Boniek ha parlato della lotta al vertice in Serie A e non solo

La Juve ha lo stadio nuovo ma si è «normalizzata».

«Era piena di campioni veri che hanno fatto la storia del calcio, Vialli, Baggio. Ora vedo buoni giocatori. La nostra Juve era diversa, Boniperti chiamava mia moglie: tutto bene, signora? Dica a suo marito che deve tagliarsi i capelli. Oggi è come le altre squadre. Una volta qualsiasi società che voleva vendere un giocatore chiamava la Juve. Quando vinse uno scudetto, Andrea Agnelli scese in campo e parlò ai tifosi davanti a tre microfoni, l’Avvocato si sarà rigirato nella tomba. Non è un gesto sbagliato in sé, solo che lo fanno tutti. Ma non voglio parlare male di nessuno».

Lei quando smise andò a vivere a Roma, dove ha giocato.

«Alla mia epoca c’era grande rivalità e certi ultrà bianconeri hanno detto che io non sono più un ex juventino. Io dico: se mi mostrate un solo articolo in cui, tolti Moggi e Giraudo, parlo male della Juve, do 1000 euro in beneficenza».

La sua amicizia con Platini?

«Eravamo solo due stranieri, totalmente diversi. Io parlicchiavo francese, le nostre mogli diventarono amiche. Michel ha subito un’ingiustizia alla Uefa, travolto dallo scandalo, lui è una persona onesta, brava, buona».


Chi vincerà il campionato?

«Sarà una lotta tra Milan, Inter, Napoli e Roma. Gasperini è uno davvero bravo. La Juve deve giocare un po’ meglio».