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Buffon: “Caso Acerbi? Non ha detto no a Spalletti ma all’Italia. Noi siamo…”

Matteo Pifferi Redattore 
"Il valore unico è la maglia azzurra e il poter rappresentare il nostro movimento", ha detto Buffon sul rifiuto della convocazione da parte di Acerbi

"Un calciatore non dice no a Spalletti, dice no ad un qualcosa di più grande che è l'Italia". Lo ha detto Gigi Buffon, capodelegazione della Nazionale, ai microfoni di RaiSport.

"Alla fine figure come me e come Spalletti, o gli allenatori e dirigenti che ci sono stati prima, siamo qua ma siamo caduchi - spiega - Per un certo periodo della nostra vita abbiamo l'onore di poter rappresentare l'Italia. Quel valore è imprescindibile: il valore unico è la maglia azzurra e il poter rappresentare il nostro movimento".

Questo è stato il post su Instagram di Acerbi:

"Dopo una profonda riflessione, ho comunicato oggi al ct di non accettare la convocazione in Nazionale. Non è una scelta presa a cuor leggero, perché vestire la maglia azzurra è sempre stato un onore e un orgoglio per me. Tuttavia, ho ritenuto che, alla luce degli ultimi avvenimenti non esistono ad oggi le condizioni proseguire serenamente questo percorso. Io non cerco alibi né favori, ma pretendo rispetto. E se questo rispetto viene a mancare da parte di chi dovrebbe guidare un gruppo, allora preferisco farmi da parte.

Non sono uno che si aggrappa a una convocazione: ho sempre dato tutto, ma non resto dove non sono più voluto davvero ed è chiaro che non faccio parte del progetto del ct. Questa è la mia decisione, e come ho detto stamattina al ct, non è definitiva né dettata dalla rabbia, né tanto meno dalla “depressione” per una finale Champions persa, ma solo da un bisogno di fare un passo indietro.


Auguro il meglio alla Nazionale e come ai miei compagni: continuerò a tifare per loro con lo stesso attaccamento che ho sempre dimostrato in campo".