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Capello: “Inter, la difesa a zona di Chivu contro Gimenez è pericolosa. Il gol…”

Capello: “Inter, la difesa a zona di Chivu contro Gimenez è pericolosa. Il gol…” - immagine 1
L'analisi dell'ex allenatore, che si concentra sul gol subito dai nerazzurri a Madrid contro l'Atletico nel finale di gara
Alessandro De Felice
Alessandro De Felice Redattore 

Il gol su calcio d'angolo incassato dall’Inter a Madrid ha aperto il dibattito. Una questione di difesa o zona o errore del singolo. La difesa sui calci d’angolo rappresenta una delle grandi novità della gestione Chivu rispetto ad Inzaghi, che voleva la marcatura sull’uomo.

Nell’edizione odierna de’ La Gazzetta dello Sport, accanto ad un focus proprio sul modo di difendere in Italia e in Europa, Fabio Capello ha rilasciato un’intervista in cui si sofferma proprio sul tema.


Capello: “Inter, la difesa a zona di Chivu contro Gimenez è pericolosa. Il gol…”- immagine 2

Qual è il segreto per difendere bene sui calci da fermo?

"Ci sono diverse scuole di pensiero: si può usare la zona, marcare a uomo o utilizzare un sistema misto. In teoria, la zona ti consente di occupare tutta l’area, mentre marcare a uomo è più semplice, perché uno va su uno. Nella pratica, però, è sempre bene adattarsi sia alla propria squadra che a quella avversaria, di partita in partita".

Un esempio?

"Se tu sai che Gimenez è un eccezionale colpitore di testa, difendere totalmente a zona come ha fatto Chivu è pericoloso. E il perché è semplice: il giocatore dell’Atletico è intelligente, legge dove sei più vulnerabile e parte in corsa da un punto morto, senza avversari nelle vicinanze. Guardate il gol: Gimenez arriva a duemila, potendo staccare liberamente. A quel punto, contrastarlo in cielo diventa dura".

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Cosa avrebbe fatto lei?

"Io ero solito sistemare due o tre uomini a zona, mentre gli altri marcavano a uomo. In particolare, l’avversario più forte deve essere tenuto già da prima che parta il corner. Facciamo un esempio pratico: al Real Madrid usavo uno bravo nell’anticipo a coprire il primo palo e Fernando Hierro, che era molto alto e forte di testa ma non un fulmine in marcatura, alla ricerca della palla centralmente. Quelli forti sull’uomo, come Panucci o Sanchis, marcavano invece da vicino i colpitori più temibili".

E se non ho un saltatore in grado di tenere uno come Gimenez?

"A maggior ragione mi metto a uomo. Da calciatore al Milan dovevamo affrontare la Juventus, dove giocava Bettega, pericolo numero uno di testa. Anquilletti, che non era un pennellone (175 cm, ndr) ma tosto in marcatura, disse subito: “Sui corner lo tengo io”. Bettega non la strusciò nemmeno. Non c’è bisogno che il difensore arrivi sulla palla, basta che impedisca all’attaccante di fare gol, sbilanciandolo al momento di colpire o non facendolo staccare".