Lei ha parlato di sistema Conte: come riuscirà ad uscire da questo momento di impaccio?
«Ci riuscirà con la disciplina, lo contraddistingue e contraddistingue i giocatori, che lo seguono come dei soldati. Conte è un vero leader. L’ho conosciuto sei mesi fa a Napoli dopo lo scudetto : abbiamo chiacchierato di calcio, ho visto un uomo molto determinato, l’ideale per vincere altri titoli. I tifosi non dubitino di lui».
Conte paga il non aver per un po’ il suo totem Lukaku?
«Romelu era un uomo chiave, ma il club ha preso un giocatore di grande talento come Hojlund al suo posto: riuscire a comprare l’attaccante del Manchester United ti dà l’idea del livello di questa società. Anche a Hojlund serve tempo per inserirsi bene, ma mi pare che sia a buon punto...».
Il danese, però, contro l’Inter non ci sarà.
«Una perdita grossa, ma il Napoli ha diverse soluzioni come Neres o Lucca. Conte troverà il modo di essere comunque pericoloso: McTominay e De Bruyne sono quasi attaccanti».
Napoli-Inter è speciale anche per lei?
«Sono stati speciali tutti quegli anni al Napoli e l’Inter era una rivale super: questa partita è tornata ad essere speciale. Che battaglie ai miei tempi, Bergomi e Ferri erano grandi difensori. Non sarà decisiva, ma battere un’Inter così forte sarebbe un grande segnale».
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