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Chivu: “Giovani devono giocare o mai pronti. Calcio bastardo, questa Inter aveva bisogno di…”
Cristian Chivu è soddisfatto. La sua Inter stravince anche a Bruxelles superando con un nettissimo 4-0 l'Union Saint-Gilloise e resta a punteggio pieno dopo tre gare nella League Phase di Champions League 2025/26.
Al termine della gara, il tecnico nerazzurro è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per analizzare il successo dei suoi:
"Doveva trovare la fiducia, doveva mettersi alle spalle quello che è stato la fine della stagione scorsa, le delusioni dopo tante aspettative, dopo una stagione direi fatta molto bene. Purtroppo il calcio a volte è molto bastardo e ti regala anche delle cose negative che poi te le porti dietro perché amarezza, ti fa brutti scherzi. Avevano bisogno di fiducia, avevano bisogno di essere compresi. Perché sono bravi, perché hanno ancora dentro il fuoco, hanno la voglia di lavorare sodo per poi portare avanti una nuova stagione di nuovo ai vertici".
Su Pio Esposito:
"I giovani, quelli bravi, quelli forti, meritano un'opportunità e bisogna dargliela e non bisogna guardare la carta d'identità perché poi se li aspettiamo troppo succede che passano gli anni e non saranno mai pronti. Bisogna metterli dentro, bisogna provarli e vedere di che pasta sono fatti, poi se hanno personalità, se hanno carattere, se hanno spirito di sacrificio, cultura del lavoro, quando li affianchi a dei compagni bravi che gli danno una mano diventa tutto più semplice. Bisogna credere in loro e bisogna darle fiducia".
Sei entrato nella testa dei giocatori, gli hai dato fiducia, gli hai fatto capire che si possono perdere le partite e gli hai fatto ritrovare l'autostima. Questa è una delle cose psicologicamente molto importanti, hai fatto un lavoro molto psicologico.
"È tutto merito loro perché ci credono ancora, perché sono pronti a lavorare sodo, perché accettano anche di essere allenabili, perché accettano anche di fare il gruppo, di lasciare l'ego a parte. Per quanto riguarda me, ringrazio per i complimenti, io spero di avere la metà della carriera di quello che ha avuto lei (Capello, ndr) perché mi auguro di essere un vincente come è stato lei perché per me lei è un top allenatore e io ho avuto la fortuna di lavorare con lei. Ho avuto la fortuna di essere anche accettato da lei perché è lei che mi ha portato a Roma, mi ha dato la possibilità di giocare ad alti livelli e per questo la ringrazio".
La cosa importante è che si vince se si hanno dei buoni giocatori e si può lavorare con loro, non si vince solamente con gli schemi e con altre cose.
"Ma questo l'abbiamo imparato strada facendo da giocatore ed è la verità perché è così. Io ho la fortuna di essere dentro un gruppo fantastico, un gruppo che ha qualità, un gruppo che ha anche margini di miglioramento nonostante la maggior parte di loro è internazionale e di un alto livello. Mi fa piacere quando sono allenabili, quando accettano anche nuove proposte, quando accettano di lasciare a parte l'orgoglio e di mettersi a disposizione del gruppo".
Sulla serata storta del Napoli
"Nella vita ho imparato una cosa. Quando si vince una partita di godersela, di essere felice e non pensare alla prossima partita perché non è mai scontato vincere partite. In questa sera, in questo momento sto pensando a quello che abbiamo fatto di buono oggi e poi avremo tempo di pensare alla partita di sabato".
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