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Da quel momento l’Inter è uscita dalla casa della Juve con tre punti solo tre volte in 20 anni.
«Non è un caso, lo chiamate derby d’Italia ma questo è un derby del mondo: lo guardano tutti. Quindi non è facile vincere là, ma neanche per loro è stato mai facile vincere a San Siro...».
E stavolta, invece, per chi è più difficile?
«La partita arriva nel bel mezzo del playoff della Juve, è chiaro che il passaggio del turno di Champions ti toglie un po’di energie, ma la squadra sta trovando pian piano certezze. L’Inter è, in apparenza, in una situazione di classifica più tranquilla, ma sa benissimo che dopo Firenze non può più sbagliare. I risultati del Napoli danno ancora più carica: questa serata è un passo davvero importante per lo scudetto».
L’Inter dovrebbe partire senza il centravanti titolare: quanto pesa l’assenza di Thuram?
«In questa stagione Marcus è diventato un centravanti fatto e finito. Se non giocherà neanche un minuto, sarà un peccato, vista anche l’intesa con Lautaro, ma un modo per segnare l’Inter può trovarlo sempre. Ha sostituti all’altezza anche in attacco. E poi il capitano è in grandissima forma».
Lautaro, in 19 partite, di gol alla Juve ne ha segnati solo 4: qualche consiglio?
«Ma cos’altro si può dire a Lautaro dopo l’atto d’amore che ha fatto? Ha scelto di rinnovare, nonostante potesse andare ovunque. Si comporta da capitano, dà l’esempio e... segna. Poi è ancora giovane, vedrete che segnerà alla Juve più di me».
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