Sommer e Donnarumma invece...
—«Due grandi interpreti. Il primo ha esperienza e freddezza, il secondo un gran fisico e notevole esplosività. Per loro è una rivincita. Mi fa particolarmente piacere per Donnarumma, in Francia lo hanno messo in croce e lui adesso ha zittito i parigini che hanno la puzza sotto al naso».
Il discorso vale anche per Sommer. A Milano c’è chi, sino a qualche tempo fa, rimpiangeva Onana.
—«Mi viene da ridere al solo pensiero. Sommer è bravo, serio, affidabile. Un portiere strutturato, solido, che sa come si sta in porta. Ha una storia importante a cui forse è mancata una grande vittoria. La Champions e l’Inter possono aiutarlo a colmare la lacuna».
Donnarumma però è più forte.
—«Ha un istinto formidabile che lo guida nei momenti complicati. Rispetto all’interista è più giovane, ha freschezza e nonostante sia alto un metro e 95 è rapido quando deve volare a terra. A volte mi fa pensare a un pallavolista».
Se dovesse sceglierne uno...
—«Ci dovrei pensare bene, alla fine punterei su Donnarumma. Sommer però mi piace moltissimo».
Come si prepara una finale così importante?
—«Isolandosi. Tenendo tutto e tutti fuori dalla porta. Se avverti il peso della partita, sono guai. Un portiere deve pensare solo a fare bene il suo lavoro cercando di mantenersi il più distaccato possibile».
Un pronostico?
—«Un augurio. Anche se sono un vecchio milanista, tiferò per l’Inter. Il nostro movimento ha bisogno di una scossa. E vincere la Champions lo sarebbe, eccome».
(Corriere della Sera)
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