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fcinter1908 news interviste Gravina: “Via io e vinciamo il Mondiale? Se ne avessi la certezza mi farei da parte”

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Gravina: “Via io e vinciamo il Mondiale? Se ne avessi la certezza mi farei da parte”

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Il presidente della FIGC risponde alle tante critiche piovutegli addosso negli ultimi anni della sua gestione
Fabio Alampi Redattore 

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport ha risposto alle tante critiche piovutegli addosso negli ultimi anni della sua gestione del calcio italiano: "A chi mi dice "vai a lavorare" rispondo: se vado via io, riparte il calcio e vinciamo i Mondiali? Se ne avessi la certezza, sarei il primo a farmi da parte. Per questo sono un uomo sereno".

Sono gli italiani a non esserlo, presidente. Il rischio di non qualificarsi a un altro Mondiale c'è.

"E perché mai? A marzo non manca molto e dopo l'inverno c'è sempre la primavera".

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Dunque si aggrappa all'ottimismo?

"Sì, e lo faccio su basi concrete, reali, su elementi oggettivi come il percorso che ci ha portato fin qui al netto del secondo tempo con la Norvegia. Il pessimismo ci fa sprecare energie, disperderle non aiuta la causa. L'obiettivo è alla portata. Rimbocchiamoci le maniche, impegniamoci tutti insieme. E dico tutti".

Si riferisce ai suoi avversari?

"È innegabile che qualcuno viva la Nazionale come un fastidio".

Ma le società di Serie A sono antagoniste della Nazionale?

"Oggettivamente lo sono, anche se involontariamente. Ogni club guarda al proprio tornaconto".

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Lei ha detto "non esiste una norma che mi obblighi a fare un passo indietro". Ma se andasse male nel playoff, ci penserebbe?

"Vero, l'ho detto. Tutto il resto rientrerebbe in una valutazione personale. A chi dice che i miei predecessori si sono fatti da parte dopo una débacle ricordo che Abete si dimise per motivi personali, mentre Tavecchio fu sfiduciato e tradito. Alla base della nostra struttura c'è un principio di democrazia. Se pensiamo che quando c'è un risultato negativo bisogna cambiare il presidente, commettiamo un altro errore. Io in campo non vado, ma le mie scelte le difendo. Se vado via io che succede? L'Italia vince il Mondiale e spariscono i problemi? Nel 1994 volevano linciare i calciatori dopo una finale persa, lo ricordate? E ancora: la responsabilità sarebbe legata al risultato o alle riforme?".

La riforma dei campionati è in agenda?

"Prima di marzo dobbiamo aprire il tavolo".

È vero che Roberto Mancini si era proposto per tornare?

"È vero. Ci ho parlato. Aveva dato la sua ampia disponibilità".