Beppe Iachini, allenatore, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttosport. Queste le sue parole sull'attaccante dell'InterAnge-Yoan Bonny: «Non avevo dubbio che Bonny avrebbe fatto grandi cose all’Inter. Fin da subito mi aveva impressionato, tanto che a 18 anni lo lanciai titolare in Serie B col Parma».

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Iachini: “Inter, prendi questo nome come vice-Calhanoglu, è perfetto! E vi svelo che Bonny…”
Quali sono i punti di forza del francese?
«Ange sente e vede la porta come pochi. Per questo ero convinto avrebbe fatto una grande carriera e non mi meraviglia vederlo ancor più decisivo nell’Inter rispetto al Parma. Quando si alza la qualità, lui riesce a eccellere e a rendere maggiormente. Ecco perché ora fa di più la differenza rispetto a una squadra che lotta per la salvezza».
In cosa invece Bonny può ancora crescere?
«Nonostante le lunghe leve e il fisico poderoso, di testa e nel gioco aereo può migliorare».
Tatticamente lo ritiene più un centravanti o una seconda punta?
«Può fare benissimo entrambi i ruoli. In area di rigore ha la stazza per fare reparto da solo e la freddezza per capitalizzare le occasioni, ma al tempo stesso la sua velocità e abilità nell’uno contro uno gli permettono anche di rendere al massimo al fianco di un altro attaccante. Sarà Chivu di volta in volta a decidere come usarlo. Dico solo una cosa: più Bonny è vicino alla porta e più diventa letale per gli avversari».
Ci racconta invece com’è il Bonny dentro lo spogliatoio?
«Un ragazzo delizioso, dotato di grande umiltà e cultura del lavoro. In allenamento andava sempre al massimo per cercare di migliorarsi. Ange non ha solo il talento, ma anche la testa giusta per diventare un campione. Le racconto una cosa».
Dica.
«Alla fine di ogni allenamento Bonny si fermava sul campo per almeno mezz’ora a provare i movimenti offensivi e migliorare la coordinazione nelle conclusioni. Mica lo fanno tutti. Personalmente gli sono molto affezionato: eravamo vicini di stanza a Collecchio e spesso capitava di parlare e confrontarci: nonostante fosse appena maggiorenne, ragionava con una maturità fuori dal comune».
Scelga tre parole per definire Bonny?
«Serio, talentuoso e sorridente. Non l’ho mai visto imbronciato, anche quando capitava lo rimproverassimo: riusciva sempre ad assorbire tutto senza perdere il sorriso».
Lei a Parma ha lanciato anche Bernabè e Circati. Altri due giovani talenti finiti in passato nei radar nerazzurri. Sono pronti pure loro per un top club?
«Certamente. Come caratteristiche poi Adrian sarebbe perfetto per l’Inter come alternativa a Calhanoglu. In pochi hanno la sua pulizia di calcio e qualità di palleggio. Un talento crististallino che tecnicamente ha tutto per diventare un top player. Era arrivato dal Manchester City come trequartista, ma io lo spostai davanti alla difesa, dove può eccellere».
Infine chi vede favorita per lo Scudetto?
«Per come gioca e la profondità dell’organico direi Inter, ma occhio al Milan. Il non disputare le coppe alla lunga sarà un bel vantaggio per Allegri».
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