SIMONE INZAGHI - “L’aspetto che prevale del mister è il fatto che lui riesca ad unire l'aspetto maniacale della tattica all’aspetto comportamentale di unione della squadra e per me è fondamentale creare un’alchimia tra i giocatori. Non dico che si debbano voler bene o debbano essere amici, ma passi tutta la stagione insieme ai tuoi compagni di squadra e se non c'è quell'alchimia, quella voglia di vincere insieme e di aiutarsi, è dura. E lui in questo è davvero davvero forte”.
L’ADDIO ALLA LAZIO - “La mia famiglia ed io nell'ultimo periodo stavamo già pensando di cambiare, di andare via perché tutte le cose hanno un inizio e una fine. Avevamo questo pensiero perché poi la Lazio stava cambiando identità, voleva fare un ricambio generazionale. Nell'arco dei miei otto anni a Roma sono andati via Inzaghi e tanti giocatori che hanno fatto con me la storia della Lazio. Non posso biasimare i tifosi che ci sono rimasti male perché anche per me è stato così. Più per il fatto di non averli potuti salutare, mi sarebbe piaciuto fare l'ultimo giro con loro, con la mia famiglia, per prendermi ancora una volta il loro amore e dare il mio a loro, però non si può avere tutto nella vita”.
IPOTESI RITORNO IN ITALIA - “Sto ancora bene di testa e ho voglia, quindi è ovvio che poter ritornare nel campionato dove ho battuto i record, dove sono esploso, sarebbe bello. Non è detto che poi dopo la Turchia io smetta, non è nelle mie intenzioni, anzi sto lavorando per un gran finale anche da un'altra parte”.
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