Le parole dell'ex tecnico: "L'ultima giornata ha detto che il Napoli non ha paura di vincere, non ha tremato all'idea di poter allungare sull'Inter"
Intervenuto ai microfoni de Il Mattino, Arrigo Sacchi, ex allenatore, ha parlato così del sorpasso del Napoli ai danni dell'Inter in campionato: «Era un'impresa impossibile pensare di poter conquistare questo scudetto. E lui l'ha resa possibile. Credo che, a parte Antonio, nessuno pensava davvero che il Napoli potesse arrivare fino in fondo. Lui ci è riuscito perché non si crede un fenomeno: sa che c'è solo il lavoro alla base di ogni traguardo. E quello che conta è spiegare ai propri calciatori che la premessa di un fallimento è sentirsi arrivati. Perché il successo ti porta a pensare che non devi fare molto altro per continuare a vincere, che puoi smettere di sacrificarti. E quando uno crede di essere diventato grande, là inizia il suo tracollo».
Sembra la rinascita del Napoli.
«Può darsi che lo sia. A Berlusconi, a un certo punto, smisero di chiamarlo Sua Emittenza e iniziarono a sbeffeggiarlo col nomignolo di Sua Perdenza. Lui non riusciva a mandarlo giù. E allora diede vita alla rinascita del Milan chiamando me, dandomi carta bianca e fidandosi ciecamente. Ingaggiò Ancelotti alle 2,30 del mattino, nonostante gli avessero detto che aveva le ginocchia a pezzi. Ma se voleva vincere, gli dissi, doveva seguirmi e basta. Come De Laurentiis ha fatto e farà ancora con Conte».