Tra i protagonisti del Matchday Programme di Inter-Lazio, Simone Cinquegrano si racconta. Dagli inizi, fino alle caratteristiche che lo contraddistinguono. "Sono un giocatore duttile, con personalità, che mette sempre fisicità e gamba in ogni azione. Mi piace adattarmi a quello che serve alla squadra, che sia spingere, difendere o coprire un compagno. I miei punti di forza sono la velocità, il colpo di testa e la struttura fisica: cerco sempre di usarli per dare equilibrio e solidità. Nel tempo ho capito che non basta solo migliorare le qualità fisiche o tecniche: serve continuità, testa e la capacità di restare lucidi nei momenti difficili. È lì che si vede la vera crescita. Ed è ciò a cui sto lavorando. Mi sento cresciuto in tutte queste cose ma il lavoro non finisce mai: ogni giorno c’è qualcosa che puoi fare meglio".

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Inter U23, Cinquegrano: “Ecco i miei punti di forza. Nel tempo ho capito una cosa”
"Il mio posto del cuore è il campo della chiesa, vicino a dove abitavo. Era il mio posto sicuro, quello dove tutte le difficoltà che c’erano fuori svanivano. C’eravamo solo io, il pallone e il rumore delle scarpe sulla terra. Ho iniziato a coltivare questa passione da piccolo. Mio fratello mi portava a giocare con i suoi amici, ma non mi facevano entrare. Così aspettavo il momento giusto… e rubavo il pallone mentre giocavano. Sono sempre stato determinato. Da quel giorno, il campo è diventato casa mia. Ho iniziato da difensore centrale, poi attaccante fino ai 18 anni, e al Sassuolo mi hanno spostato terzino destro. Oggi gioco principalmente come quinto ma se serve, anche braccetto".
"Ogni ruolo mi ha trasmesso qualcosa ma la passione, quella che senti dentro, me l’ha trasmessa mio padre. È sempre stato il mio punto di riferimento, il mio primo tifoso. Quando ero piccolo gli promisi che avrei lavorato ogni giorno per realizzare il mio sogno e il giorno in cui mi ha lasciato, ce la siamo ripetuta. Come se sentissi il bisogno di dirgli che non l’ho mai dimenticata. Che è sempre stata e sempre sarà il mio motore".
"La mia preparazione inizia già giorni prima della partita. Mi piace studiare gli avversari, capire che tipo di gara mi aspetta e pormi obiettivi precisi. Prima di entrare in campo mi carica molto ascoltare la musica e immaginare come vorrei che andasse la gara, come se la stessi già giocando nella mia testa".
(Inter.it)
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