Intervistato dal Corriere della Sera, il nuovo arrivato in casa Inter Luis Henrique ha parlato della nuova esperienza e dei suoi obiettivi
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Luis Henrique: “Voglio aiutare l’Inter, che sfida con Dumfries. Cosa mi chiede Chivu”
Lei è figlio di Ronaldo.
«Sì, mio papà si chiama come il Fenomeno. È stato un buon giocatore a livello locale e mi ha fatto sempre respirare il calcio: sono cresciuto nella sua scuola, è stato mio maestro e allenatore dai 3 ai 14 anni. Un privilegio per me».
Suo padre ha raccontato in passato che lei, coi suoi dribbling e i gol, ha «l’allegria nelle gambe». C’è sempre o rischia di perderla?
«C’è sempre e deve continuare a esistere: è un dono con cui sono nato. Significa poter realizzare il sogno di bambino. E poterlo fare in una grande squadra come l’Inter mi dà tanta felicità».

È vero che parla con sua mamma prima delle partite?
«Sì, è un’abitudine e una forma di anti-stress!».
A 14 anni se ne è andato di casa: è stato difficile?
«La distanza da casa mi pesava, ma la volontà di vincere la mia sfida è sempre stata più forte di tutto».
Cosa chiederebbe a Ronaldo il Fenomeno di questa nuova avventura?
«Della sua intelligenza in campo: di cosa pensava prima e durante le grandi partite».
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