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“Lì ero giovane (ride, ndr)”.
Adesso lo sei ancora di più! Era più forte quel PSG o è più forte questo? Adesso forse avete meno stelle ma la vostra forza è proprio questa:
“È difficile dire se è più forte questo PSG o quello. Sicuramente abbiamo delle idee di gioco diverse e distinte. Quel PSG era forte forte, mi piaceva tanto, abbiamo fatto una stagione bellissima e con tante emozioni, anche se il contesto mondiale era un po’ strano. Questo PSG ha un’energia che porta ad essere ammirato per quello che fa in campo. Credo sia per questo che la gente pensa che questo PSG sia meglio. Io sono innamorato di questa squadra, di quello che facciamo in campo, dei nostri sforzi, del lavoro dei miei compagni, di come il mister prepara le partite e di come viviamo lo spogliatoio. Per tutto questo voglio veramente che finiamo la stagione vincendo questo titolo. Per concretizzare tutto il lavoro svolto fin qua, vincere questo titolo sarebbe la cosa più importante. Abbiamo fatto tutto bene e alla grande, adesso sta a noi concretizzare e vincere questa finale”.
Da difensore, cosa hai provato a vedere Acerbi segnare un gol ‘da attaccante’ all’ultimo minuto?
“Da difensore so quanto sia difficile segnare e conosco l’emozione di segnare un gol del genere. A quel punto della partita, non c’è più un piano tattico e nulla di preparato. Lì contano soprattutto l’istinto e l’emozione, che ti portano ad andare avanti. A me è successa una cosa simile qualche anno fa nei quarti di finale di Champions contro l’Atalanta. Sono arrivato lì davanti e ho segnato un gol da attaccante. Sono cose del calcio che non si possono spiegare e proprio per questo siamo innamorati di questo sport. Per l’Inter è stata sicuramente una cosa bella, per il Barcellona meno ma per tutti quelli che stavano vedendo la partita è stato emozionante”.
Hai giocato contro Lautaro Martinez in nazionale e contro Thuram in Francia quando era molto giovane, cosa pensi di loro due? Chi è più difficile da marcare?
“Sono due grandissimi attaccanti, entrambi di alto livello. Ho giocato contro Lautaro in nazionale e si vede che è in fiducia e in un grande momento. Non ho giocato contro Thuram negli ultimi anni, ma già quando era ragazzino faceva i danni. Ma tutti gli attaccanti che abbiamo affrontato in Champions sono molto forti, abbiamo lavorato per non farli segnare e in finale dovremo fare lo stesso. Dovremo fare una partita di grande livello collettivamente. Quando difendiamo collettivamente, pressiamo bene e non diamo modo alla squadra avversaria di pensare, è più facile difendere per noi difensori. Noi difensori abbiamo bisogno dell’aiuto degli attaccanti e dei centrocampisti, il loro aiuto facilita tanto il nostro lavoro”.
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