FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Napoli-Inter, Sacchi: “Inzaghi si è difeso. Ha fatto un solo tipo di partita, Conte più di una”

Napoli-Inter, Sacchi: “Inzaghi si è difeso. Ha fatto un solo tipo di partita, Conte più di una” - immagine 1
L'analisi dell'ex ct che ha parlato del suo rapporto con l'allenatore azzurro e di come ha inciso nella gara contro i nerazzurri e non solo
Eva A. Provenzano Caporedattore 

In un'intervista al quotidiano Il Mattino, Arrigo Sacchi ha parlato di Napoli-Inter e si è soffermato in particolare sul lavoro di Antonio Conte: «Possibile lo scudetto per il Napoli? Nei comportamenti in campo vedo l'umiltà e quello spirito di sacrificio che sono necessari per arrivare al successo. Con Conte c'è stata una specie di rivoluzione culturale», ha detto.

Napoli-Inter, Sacchi: “Inzaghi si è difeso. Ha fatto un solo tipo di partita, Conte più di una”- immagine 2

«Cosa mi è piaciuto del Napoli contro l'Inter? La qualità del gioco espressa e la continuità della prestazione. Hanno macinato idee per tutta la partita senza mai arrendersi. Gli altri hanno fatto un solo tipo di partita, Conte ne ha fatte tantissime. Se Inzaghi mi ha deluso? No. Non è vero che ha fatto un catenaccio. Si è difeso, ma in maniera organizzata e precisa. In maniera moderna. Il Napoli da cinque partite? Abitudine italiana di vedere solo il risultato. Solo a Como, nel secondo tempo, ho visto dei passi indietro», ha detto l'ex ct.


Bravo Conte

—  

«Il Napoli - ha aggiunto Sacchi- è una squadra fatta con saggezza e seguendo regole auree alla base della costruzione di una formazione. È un club con le idee chiare, che ha scelto un allenatore che lo difende sempre. Con De Laurentiis non è mai così scontato. Ma tutti i giocatori sono stati scelti in base al suo credo. Ho l'impressione che lo amino tutti, non è semplice. Le chiamate con Conte? Lo chiamo spesso. L'altra sera dopo appena un'ora dalla fine della gara con l'Inter per dirgli quanto era stato bravo. Nelle scelte iniziali, nel ritmo, nella voglia di voler comandare il gioco. Un onore avere un allenatore italiano come lui. Normale lo vogliano tutti. Poi i primi appunti sugli allenamenti li copiava da me e mi chiedeva il permesso».

(Fonte: Il Mattino)