
Cosa prevedete di fare per togliere la scia di polemiche che accompagna sempre le partite?
C’è la prospettiva dell’announcement, ovvero che l’arbitro possa spiegare al pubblico il processo decisionale assunto. È stato sperimentato in Inghilterra e non ha creato problemi: è un processo trasparente, il pubblico conosce meglio le motivazioni. È chiaro, però, che questo può alimentare contestazioni e proteste, perché come tutti i processi di comunicazione, una parola fuori posto può generare un’interpretazione fuorviante o polemiche in più. In Inghilterra è andato bene, ma dalla sperimentazione all’applicazione ci vuole del tempo. Noi dobbiamo cominciare a darci delle certezze: cominciare ad essere uniformi nell’interpretazione quando quest’ultima è certa".
E sui falli di mano?
"Si è ricercato un concetto di punibilità che andasse oltre l’oggettività, aprendo anche all’interpretazione soggettiva, perché il calcio ci chiedeva questo. La cosa migliore che si potrebbe fare per molto tempo è non cambiare più le interpretazioni".
Pensate a qualcosa lato rapporto con gli organi di informazione?
La conoscenza aumenta il rispetto: noi siamo a disposizione per aggiornare e consultarci anche con la stampa. Molti commentatori televisivi spesso si rivolgono a noi per avere anche una migliore proprietà di linguaggio quando si parla di queste materie tecniche. Avremo un incontro con la stampa nel corso del mese di marzo.
Come sono andati i primi 100 giorni da Presidente?
"Noi abbiamo un programma ambizioso e riformatore, quindi ci hanno impegnato molto. Stiamo creando cose delle quali a breve sentirete parlare".
Pensate di cambiare l’organico della C.A.N.?
"Sarà un tema dibattuto, come succede anche nelle squadre di Serie A. Faremmo delle valutazioni tecnicamente idonee per affrontare il futuro".
Quanto ti dispiace sentire ancora oggi di parlare di questa orrenda frase “Marotta League”?
"Ti rispondo con le parole di un ex Presidente federale, che diceva che quando si trovava davanti alla platea degli arbitri immaginava di essere dinanzi alla platea più onesta del mondo del calcio. E non voglio togliere nulla alle altre componenti che sono altrettanto oneste come noi. Invito tutti coloro che ci ascoltano a pensare che l’arbitro è un tifoso di sé stesso che spera che la partita si svolga in un contesto di legalità".
(TMW)
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