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Repice: “Inter squadra totale. Col Barça gara che rimane nella storia. Inzaghi? Ho sentito…”

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Intervistato dal Corriere della Sera, il radiocronista racconta le emozioni di Inter-Barcellona
Gianni Pampinella Redattore 

Le radiocronache di Francesco Repice ormai sono diventate imperdibili per i tifosi. Spopola in queste ore quella di Inter-Barcellona. "Fu così pure con la Juve di Andrea Agnelli, Conte e Allegri — racconta Repice al Corriere della Sera—: stesso feeling, stesso entusiasmo, un paio di finali di Champions e giocatori straordinari che ho amato molto. Mi piace arrivare alla gente in modo diretto: è la radio, strumento unico. Così deve essere il rapporto con gli ascoltatori. “Ha segnato l’Inter...” arriva immediatamente al cuore del tifoso, va dritto, è un verdetto".

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"La gara col Barcellona? Una partita che rimane alla storia, una partita che scrive la storia, una partita che dice che le maglie nerazzurre, in un’epoca infinita e leggendaria, accederanno per la settima volta in finale della Coppa dei Campioni". Il giorno dopo, Repice rivive la serata magica «di una squadra che trasmette appartenenza in ogni suo elemento. Prendo in particolare il capitano, Lautaro Martinez: mi arriva come ai tempi mi arrivavano Zanetti e Cambiasso».


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E poi c’è San Siro, «che è la storia del nostro Paese e di una città, Milano, che accoglie tutti e cerca di far vivere con dignità ogni suo cittadino. Milano è la città del lavoro, dei cortei — come cantava Alberto Fortis —. È la città dove tutto può succedere». Partite come Inter-Barcellona «capitano ogni 55 anni — sorride —, tanti ne sono passati da Italia-Germania del ‘70, vero? Martedì ho vissuto una delle più grandi emozioni personali dal punto di vista professionale, come lo scudetto della Roma nel 2001, il Mondiale 2006 e la finale di Wembley all’Europeo 2021».

"L'Inter va sempre oltre i propri limiti, è una squadra totale, in continua evoluzione, senza ruoli fissi: il mancino Acerbi, un difensore centrale, segna oltre il 90’ da centravanti puro, di destro, su cross di un terzino, ovvero Dumfries. Ho sentito discutere Inzaghi: una cosa incredibile, senza senso".

(Corriere della Sera)