E nella ripresa?
—«L’Inter è rientrata in campo con un piglio diverso rispetto a come aveva finito la prima parte. Mi è sembrata più aggressiva, un po’ più “alta”, ha anche provato ad aggredire il Barcellona. E poi è arrivato il gol di Dumfries per il 3-2. Sulle palle alte i nerazzurri sono stati, e sono, nettamente superiori, e questa dev’essere un’arma da sfruttare nel ritorno».
Se l’aspettava così?
—«Sono sincero: mi aspettavo qualcosa di più dal Barcellona, soprattutto nella ripresa. I blaugrana li ho seguiti per tutta la stagione e in altre occasioni mi hanno impressionato maggiormente. Questa volta, invece, l’Inter è stata capace di arginarli, di chiudere gli spazi, di soffrire quando c’era da soffrire con grandissimo spirito di sacrificio. Voglio fare i complimenti a Inzaghi perché ha capito come affrontare il Barça, lo ha messo in difficoltà e ha dimostrato che può giocare alla pari».
Risultato giusto?
—«Sì. È vero che il Barcellona ha tenuto più il pallone e ha avuto occasioni, soprattutto nel primo tempo. Ma è altrettanto vero che l’Inter è andata in vantaggio 2-0, e poi 3-2, e ha pure segnato il gol del 4-3 annullato per una questione di centimetri... Quindi, mi pare che le forze in campo si siano equivalse, pur con le loro logiche differenze di stile».
L’Inter che cosa avrebbe potuto fare di più?
—«Nulla. Secondo me, un po’ per il periodo non semplice che sta attraversando, un po’ per qualche guaio fisico che ha, l’Inter ha dimostrato di essere davvero forte. Quella di Inzaghi è una squadra esperta, che sa stare sul campo, e a Barcellona lo ha fatto vedere. È vero che le energie fisiche non sono quelle d’inizio stagione, è vero che i ragazzini del Barcellona vanno a mille all’ora, ma con il carattere e con la saggezza i nerazzurri si sono portati a casa questo pareggio che è oro. Non è mica da tutti andare a Barcellona e pareggiare, questo dobbiamo ricordarlo».
Chi le è piaciuto tra i nerazzurri?
—«Mi sono esaltato per alcune volate di Dumfries, anche perché spesso era lasciato libero dagli avversari. Suo il passaggio per il bellissimo gol di tacco di Thuram, poi la doppietta. Di più, a un laterale, che cosa vuoi chiedere? E ho apprezzato tantissimo il lavoro in copertura dei centrocampisti. L’Inter teneva cinque giocatori in area di rigore, diciamo “alla vecchia maniera”, ed era giusto fare così. E i centrocampisti erano subito al limite dell’area ad aiutare i compagni. Questo vuol dire essere squadra».
Come vede, adesso, il passaggio del turno?
—«Io credo che l’Inter ce la possa fare. Adesso sarà fondamentale recuperare le energie fisiche e psicologiche, e io so bene quante se ne spendono in sfide come questa. E poi, magari, riuscire a rimettere in piedi qualche giocatore che per i nerazzurri è importante, e penso chiaramente a Lautaro e a Dimarco. Ma sul piano del gioco ritengo che l’Inter abbia le carte in regola per mandare in crisi il Barcellona nel ritorno di San Siro».
Che cosa dovrà fare l’Inter per sbarcare in finale?
—«Sfruttare gli spazi che il Barcellona concede con regolarità. E puntare moltissimo sui calci da fermo, perché nel gioco aereo i nerazzurri sono nettamente superiori».
(Gazzetta dello Sport)
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