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Soviero: “Mio gesto a Del Piero? Letto davvero tante cazzate. E so che Alex…”

Soviero: “Mio gesto a Del Piero? Letto davvero tante cazzate. E so che Alex…” - immagine 1
Salvatore Soviero, ex portiere tra le altre di Reggina e Salernitana, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport
Matteo Pifferi Redattore 

Salvatore Soviero, ex portiere tra le altre di Reggina e Salernitana, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: «Tanti mi conoscono più per il gesto fatto a Del Piero che per le mie parate e questo mi dispiace».

Soviero, partiamo da qui. Lei in un Reggina-Juventus si toccò l’orecchio insultando Del Piero. Ne avete mai parlato? In molti le diedero dell’omofobo…

«In questi anni ho letto davvero tante cazzate. So che Alessandro l’ha presa sul ridere. Oggi verrei arrestato in campo, anche per questo ho smesso. C’è un perbenismo esagerato, non si può più dire nulla. Pensi che una volta venne il questore in spogliatoio a parlarmi dopo un’espulsione…».

Ci racconti.

«Era il mio ultimo anno di carriera, venni espulso dopo aver insultato l’arbitro e i tifosi avversari. In spogliatoio mi trovai un questore che voleva chiedermi i documenti. Gli dissi che non ne aveva il diritto e andai a farmi la doccia».

Dalla rissa con l’allenatore del Giulianova agli insulti al guardalinee in quel Brescia-Genoa del 1999, sono tante le scene da Far West che l’hanno vista protagonista. A Brescia furono trenta secondi di parole indecifrabili…

«Erano insulti pesanti, ma in campo si dice un po’ di tutto. Il guardalinee l’ho rivisto la settimana dopo e mi ha detto che sua mamma mi salutava. La presi a ridere. Ho avuto la sfortuna di avere una telecamera dietro di me che ha ripreso la scena. Con il Giulianova, invece, il solito blackout… mi si chiudeva proprio la vena».

Spaccò anche la porta dell’arbitro, prima di entrare nel suo spogliatoio.

«Non solo! Gli tirai tutti i vestiti in mezzo alla strada, pioveva pure. Sfondai la porta con un calcio e mi vendicai. Mi aveva espulso per un retropassaggio all’indietro».

La più famosa, però, resta quella con il Messina.

«Una partita assurda. Io venni espulso e dalla panchina avversaria iniziarono a dirmi che sarebbero venuti a prendermi a casa. A me? Li ho mandati a quel paese e sono corso verso di loro. Mi urlavano: “Siete retrocessi, scemo esci dal campo”. Cercavo Coppola, ma menai un po’ tutti. Saltai addosso a Bortolo Mutti, poi tirai una ginocchiata al padre di Zaniolo e stesi con due pugni un paio di membri dello staff. Partì pure una testata. Ero fuori di me».

È vero che si scusò?

«Sì, andai dallo staff del Messina a chiedere scusa. Gli dissi solo che avevo perso la ragione e mi dispiaceva».