Fu il più grande dispiacere. Me lo sono sognato tante volte quel giorno, me lo sogno ancora. Il presidente spiegò la sua scelta dicendo che alla base c'erano motivi di sicurezza, ma la verità è che fu come un sogno rubato a un bambino, a tanti adulti che per una volta volevano tornare bambini. Non ci fu verso di fargli cambiare idea, nemmeno proponendo alternative fantasiose come un arrivo via mare. Eppure, Napoli ha saputo festeggiare e contemporaneamente ospitare decine di migliaia di persone che sono venute nella nostra città per partecipare alla nostra gioia. Napoli ci ha insegnato che la vera felicità è quella aperta a tutti coloro che vogliono divertirsi. La vera felicità non ha confini".

"Quando ho visto poi la festa scudetto dell'Inter del 2024 mi è venuto un magone grosso così. A loro due pullman, a noi nemmeno un Fiorino. E intanto i droni mostravano sui social Milano in festa, e la gente, intorno al pullman, ubriaca di gioia, mentre noi non abbiamo potuto abbracciare il nostro popolo. La negazione di questo momento di contatto fu così brutta anche perché m'impedì di mantenere la promessa che avevo fatto ai calciatori, quella di vivere una serata che non avrebbero mai più dimenticato. «Vi prometto che, se riusciremo a centrare l'obiettivo, anche noi verremo travolti da un maremoto di cuori» avevo detto loro, mentre guardavamo insieme i festeggiamenti di Buenos Aires per la vittoria dei Mondiali della Nazionale argentina", ha concluso Spalletti con amarezza.
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