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Spalletti: “Che magone quando ho visto la festa scudetto dell’Inter: avevo promesso…”

Redazione1908
Il ricordo amaro dell'ex tecnico dell'Inter

Nel libro appena uscito, Luciano Spalletti ricorda i momenti surreali successivi alla vittoria dello scudetto a Napoli. In quei momenti il tecnico aveva già deciso che non sarebbe più stato l'allenatore del Napoli.

"Due anni così intensi avrebbero meritato un finale diverso: puoi anche fare l'impresa della vita, ma se il committente non te la riconosce, è come se non l'avessi mai compiuta. Questa consapevolezza mi lasciò un grande vuoto dentro", racconta Luciano Spalletti, concentrandosi su un particolare che lo ha molto amareggiato. "La secchiata che fece traboccare il vaso fu il mancato giro con il pullman per la città. Quello che tutti noi, tecnici, calciatori, dirigenti, personale, volevamo più di ogni altra cosa. Il bagno di folla, mescolarci ai nostri tifosi, impazzire con loro, essere una cosa sola con loro.

Fu il più grande dispiacere. Me lo sono sognato tante volte quel giorno, me lo sogno ancora. Il presidente spiegò la sua scelta dicendo che alla base c'erano motivi di sicurezza, ma la verità è che fu come un sogno rubato a un bambino, a tanti adulti che per una volta volevano tornare bambini. Non ci fu verso di fargli cambiare idea, nemmeno proponendo alternative fantasiose come un arrivo via mare. Eppure, Napoli ha saputo festeggiare e contemporaneamente ospitare decine di migliaia di persone che sono venute nella nostra città per partecipare alla nostra gioia. Napoli ci ha insegnato che la vera felicità è quella aperta a tutti coloro che vogliono divertirsi. La vera felicità non ha confini".

"Quando ho visto poi la festa scudetto dell'Inter del 2024 mi è venuto un magone grosso così. A loro due pullman, a noi nemmeno un Fiorino. E intanto i droni mostravano sui social Milano in festa, e la gente, intorno al pullman, ubriaca di gioia, mentre noi non abbiamo potuto abbracciare il nostro popolo. La negazione di questo momento di contatto fu così brutta anche perché m'impedì di mantenere la promessa che avevo fatto ai calciatori, quella di vivere una serata che non avrebbero mai più dimenticato. «Vi prometto che, se riusciremo a centrare l'obiettivo, anche noi verremo travolti da un maremoto di cuori» avevo detto loro, mentre guardavamo insieme i festeggiamenti di Buenos Aires per la vittoria dei Mondiali della Nazionale argentina", ha concluso Spalletti con amarezza.