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Vices. Milano: “Due stadi vicini? Surreale. E chiedo a La Russa se davvero Inter e Milan…”

Vices. Milano: “Due stadi vicini? Surreale. E chiedo a La Russa se davvero Inter e Milan…” - immagine 1
Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, ha risposto così all'ipotesi di avere due stadi vicini con la costruzione del nuovo impianto di Inter e Milan
Marco Astori
Marco Astori Redattore 

Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, intervistata da Repubblica, ha risposto così all'ipotesi di avere due stadi vicini con la costruzione del nuovo impianto di Inter e Milan: «È una suggestione che crea confusione nel dibattito, mentre ora serve un impegno chiaro e concreto per proseguire il percorso appena iniziato. Il contratto dovrà corrispondere alle indicazioni emerse nel dibattito e al centro della nostra attenzione i temi discussi nelle commissioni e negli incontri: servirà pensare al progetto, a come avviare i lavori, al piano del traffico, agli interventi di contenimento delle emissioni. E molto altro. I due stadi vicini non sono un tema all'ordine del giorno».

È un'ipotesi che non la convince nemmeno?

«Chiedo al presidente La Russa se pensa davvero che Inter e Milan siano interessati ad avere due stadi vicini. Dubito che il futuro sindaco potrà convincere le squadre a pensare a una soluzione di questo tipo. Per me rimane una suggestione surreale, non una strada possibile. E poi pensiamo davvero che due stadi vicini, entrambi in attività, siano il sogno del quartiere?».

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Le rimarrà il rammarico per non essere riusciti a ristrutturare San Siro?

«La possibilità che è stata considerata e se ne è parlato in diversi momenti in questi anni. La manifestazione di interesse della scorsa primavera prevedeva anche l'ipotesi di ristrutturare il Meazza: non si è fatto avanti nessuno. Ci sarà un momento in cui i due stadi saranno entrambi in piedi: la demolizione avverrà solo quando il nuovo Meazza sarà pronto, una sorta di passaggio del testimone. E il Meazza, comunque, non verrà cancellato del tutto».

Sarà sufficiente mantenerne solo una porzione per salvarne il ricordo?

«Quando potremo vedere i progetti per l'area potremo anche valutare – e spero apprezzare – la bravura e la creatività degli architetti e delle squadre, che oggi sono chiamati a essere all'altezza delle aspettative che hanno fatto nascere. Rendere omaggio alle vestigia del Meazza sarà importante per tutti. Per chi, milanista o interista, ha oggi un pezzo di cuore a San Siro. E anche per molti altri!».

Con le squadre avete avuto altre interlocuzioni?

«Per ora solo la comunicazione circa l'esito della delibera, in attesa dell'esecutività. A valle di questa, affronteremo il contratto, a partire da quanto deciso con il Consiglio. Ai club servirà tempo per costituire la società veicolo e affrontare ogni passaggio di natura legale, economica e documentale. Stiamo ponendo attenzione affinché questi primi passaggi avvengano nel modo più corretto possibile. Ringrazio la prefettura che ha già espresso in via informale la disponibilità ad avviare un percorso condiviso».

San Siro

Non si può dire ancora "è fatta"?

«Sono soddisfatta di questo primo passaggio. Ma siamo solo all'inizio. È stato un percorso impegnativo. Ho iniziato ad affrontare il dossier a inizio agosto promuovendo incontri per dare spazio ai tanti che avevano osservazioni, preoccupazioni, richieste di attenzione. Gli ottimisti hanno già buttato il cuore oltre l'ostacolo, io sono più cauta e continuo a lavorare facendo un passo alla volta. Le squadre sono al tavolo, il Comune continuerà a essere esigente rispetto agli impegni».

La delibera su San Siro ha aperto una crisi con i Verdi.

«Ho letto con dispiacere le parole di Carlo Monguzzi, ma credo che fosse lontano dai Verdi da tempo e non ne avesse fatto mistero, anche in Consiglio. Sulla delibera non è stata posta la fiducia da parte di nessuno, abbiamo vissuto un momento di dialettica come tante altre volte nel centrosinistra. Confido nella capacità di trovare una sintesi per proseguire il percorso di maggioranza e volentieri mi sto adoperando per questo».