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Javier Zanetti ha aperto le porte di casa sua a MTV e ha raccontato un po' di sé attraverso i cimeli della sua carriera che ha conservato in casa. Tra tutti le scarpe con cui ha segnato nel 1998 a Parigi nella finale di Coppa UEFA vinta dai nerazzurri contro la Lazio, tre a zero con gol di Zamorano, del capitano appunto e di Ronaldo. Le scarpe che Javier mostra alle telecamere si sono rotte sul lato e lui ha spiegato: "Con queste scarpe ho fatto il secondo gol nella finale, sono storiche".
"Stava per calciare Simeone e gridai 'lascia, lascia' e lui si spostò, io calciai con il destro nell'angolino e Marchegiani non ha potuto fare niente. Un grandissimo ricordo perché era il mio primo trofeo con l'Inter", ha raccontato.
Tra i cimeli ci sono anche le maglie delle due squadre con cui ha giocato in Argentina: "Quella del Talleres, la mia prima maglia in Argentina quando sono diventato un giocatore professionista. E poi da lì il passaggio al Banfield dove ho vissuto due anni importanti che poi mi hanno permesso di arrivare all'Inter". "Stavo giocando una gara con la Nazionale - ha aggiunto - e c'erano gli osservatori dell'Inter: Mazzola, Suarez e Angelillo. Moratti aveva visto già una mia partita in video cassetta e gli dissero che avevano preso Rambert perché volevano un numero 10 e il presidente, con suo figlio, disse "no, no. Dobbiamo prendere il numero 4".
Altro cimelio, altra storia, la pagina più importante della carriera di Javier all'Inter: "Ho in mano il pallone della finale storica di Madrid, il pallone con cui il Principe Milito ha fatto la doppietta che ci ha permesso di vincere la Champions League. Quella è stata un'annata speciale anche grazie ad un grande condottiero come Mourinho. Lui ci convinse che potevamo vincere tutto".
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