"Acerbi s’è ribellato al risultato. A un destino che gli stava togliendo la possibilità di una rivincita dopo la finale di Istanbul contro Haaland e no che non sarebbe stato giusto. E l’ha fatto pure rovesciando la sua storia con l’Inter: era destinata a terminare alla fine di questa stagione, il modo feroce con cui è tornato dall’infortunio a febbraio ha spinto i dirigenti a decidere di andare avanti con lui, rispettando quel contratto che recita 2026. Acerbi a febbraio ha compiuto 37 anni: non siamo di fronte alla normalità. Primeggiare con questa carta d’identità vuol dire avere cura del proprio corpo e della propria mente in maniera maniacale, rispettare e allo stesso tempo superare continuamente i propri limiti".
"Tra 23 giorni avrà una finale col Psg da affrontare, tra meno di un mese - in linea puramente teorica - potrebbe pure incrociare nuovamente Haaland, a Oslo con la Nazionale. Il ct Spalletti, a marzo, ha chiuso con forza all’eventualità, ma è bene tenere una porticina aperta, anche in considerazione dell’infortunio di Buongiorno col Napoli. La testa di Acerbi è da ieri sera solo su come fermare gli attaccanti del Psg. Mattina e sera, è bello immaginarlo focalizzato esclusivamente su quello. Li studia, nella sua casa a due passi dal centro sportivo di Appiano Gentile. Scelta controcorrente. Scelta da leone, quello che non si cura degli altri. Sono gli altri, semmai, a doverlo fare. Il Barcellona non l’ha fatto", precisa il quotidiano.
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