GASPERINI
—A Torino domenica sera si è presentato con Juan Cuadrado in versione ala destra. Chissà domani sera a cosa penserà (il colombiano è fermo per infortunio). Il dubbio potrebbe riguardare se affrontare l’Inter con due trequartisti o il tridente. Questione di occupazione degli spazi. Retegui centravanti e Lookman sul lato sinistro (o centro sinistro) sono i punti fermi. Poi si va da Brescianini a Pasalic fino a Samardzic. Scelta ce n’è. Difficile che parta dal principio De Ketelaere apparso un po’ appannato come condizione. Poi occhio ai movimenti dei due marcatori che agiscono ai fianchi di Hien. Specialmente Kolasinac. Il difensore è sempre più a suo agio in fase di impostazione. Si alza, obbliga l’avversario a seguirlo, scambia con il compagno e arriva fin nel cuore dell’area. Un meccanismo ormai ben oliato in casa atalantina. E’ più fluido con Kolasinac, ma c’è la possibilità di provarlo di più anche con Djimsiti.
INZAGHI
—"Segnali che vuole respingere Inzaghi, ovviamente. Nelle ultime tre partite il parziale dice 10-0 per Lautaro e compagni. Vuol dire avere la capacità di colpire la linea difensiva di Gasperini. Ed è difficile che Inzaghi muti il canovaccio tattico, nella gara di domani. Occhi su due aspetti, soprattutto. Il primo è legato al centrocampo: i continui interscambi tra Barella, Mkhitaryan e Calhanoglu - saranno loro tre a partire dal primo minuto - rischiano di essere letali per chi è solito avere dei riferimenti fissi, a vincere duelli, a lottare (e spesso dominare) nell’uno contro uno. Inzaghi ama portare spesso le due mezzali nella stessa porzione di campo: in questo modo si può creare superiorità numerica, oppure liberare spazi. Spazi buoni per gli esterni: è il secondo punto del piano Inzaghi. Dumfries da una parte, Carlos Augusto dall’altra: a loro il compito di spingere ad altezza ThuLa, magari con l’aiuto di Barella e Mkhitaryan pronti a scivolare alle loro spalle", chiude Gazzetta.
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