"L’allenatore non si prende alcun premio per la gestione («Il merito è stato dei ragazzi e di chi ha saputo portarli all’Inter») ma ha avuto coraggio nel difendere le sue scelte, anche senza ricorrere a spiegazioni di comodo. Quando ha tolto Lautaro nel derby, è stato obbligato a rinunciarvi perché i due giorni di febbre precedenti alla partita lo avevano debilitato. E quando ha replicato lo schema a Madrid, ha ragionato in prospettiva. Mentre poteva immaginare di pareggiare contro l’Atletico, ottenendo un risultato prezioso che poi è sfumato a tempo scaduto, aveva bisogno di Lautaro per scassinare il salvadanaio del Pisa. Non sempre le decisioni sono giuste ma è sempre giusto decidere, quando si rappresenta l’Inter", aggiunge il quotidiano.
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