Vincent Kompany ha riavviato la restaurazione, dopo il primo anno senza titoli dal 2011. Interrotto dal Leverkusen il record di 11 vittorie di fila in Bundesliga. Il nuovo allenatore viaggia in campionato con 8 punti di vantaggio proprio sui detentori perché è riuscito a non cadere nelle trappole delle rischiose innovazioni tattiche di Julian Nagelsmann o nelle nevrosi che contaminavano tutto l’ambiente, già nervoso di per sé, che hanno caratterizzato l’anno abbondante di Thomas Tuchel. A differenza dei suoi predecessori, l’allenatore belga, senza stravolgimenti, sta trovando l’equilibrio che serviva a una squadra capace nella prima fase di vincere 9-2 con la Dinamo Zagabria e di perdere 3-0 con il Feyenoord. Il Bayern ha una dose abbondante di qualità, basti pensare alle delizie di Jamal Musiala, ai dribbling di Michael Olise o ai lanci di Joshua Kimmich, per nominarne tre; però mostra anche una forte componente psico-fisica, un impasto di forza e mentalità vincente, come visto nel derby tedesco.
"Per quanto mostrato in tutta la stagione, la fase difensiva talvolta è spensierata. Manuel Neuer non dispensa più miracoli in serie, ma non significa che li abbia aboliti del tutto; si può dire che non sempre riesce a rimediare alle distrazioni di chi gli sta davanti. Il portiere fra l’altro ha anche saltato la gara di ieri per un lieve stiramento “da esultanza”: dovrebbe rientrare per i quarti. Gli esterni sono spesso alti e se a sinistra Alphonso Davies ha la velocità per i recuperi, chi gioca a destra (Laimer o Stanisic) non è altrettanto svelto. Ma quando ha palla, il Bayern può contare su tante soluzioni di classe, non ultima l’arretramento di Harry Kane - 10 gol finora - da rifinitore per portarsi dietro chi lo segue e poi batterlo in anticipo in area", aggiunge il quotidiano.
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