L'inizio dell'avventura sulla panchina dell'Inter di Cristian Chivu non è stato sicuramente uno dei più morbidi. Il tecnico rumeno ha preso in mano una squadra completamente a terra fisicamente e psicologicamente dopo una stagione massacrante, l'ha subito portata negli Stati Uniti per preparare un'altra manifestazione ufficiale, e si è poi ritrovato a fare i conti con tensioni interne che sicuramente non hanno fatto bene all'ambiente. Insomma, difficoltà fin da subito, come scrive Tuttosport:

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Fisico e morale a terra, tensioni interne: Chivu, battesimo di fuoco all’Inter
"Altro che ingresso soft nel calcio che conta. Sì, ha iniziato nelle giovanili, ma il debutto da "pro" è stato in A per salvare il Parma in tredici gare, quindi la chiamata dell'Inter, mica però per svolgere il classico ritiro estivo. L'allenatore rumeno si è trovato dentro un girone dantesco che in confronto l'avvicendamento fra Conte e Simone Inzaghi nell'estate del 2021 fu una passeggiata nonostante i rubinetti chiusi del club e le partenze di Hakimi e Lukaku".
"Chivu è diventato ufficialmente allenatore dell'Inter il 9 giugno, dieci giorni dopo la batosta in finale di Champions. Quel 9 giugno ha svolto il primo allenamento con una squadra psicologicamente a terra e fisicamente spompata e nove giorni dopo dall'altra parte del pianeta ha esordito nel Mondiale per club, non in una tournée. Ha cercato di tirare fuori le energie rimaste ai calciatori, provando poi a sfumare - difficile cancellarle - le scorie di quanto accaduto a fine maggio fra scudetto gettato al vento e ko col Psg. C'è riuscito in parte, ha senza dubbio sbagliato qualcosa, ma era complicato pensare che l'Inter potesse arrivare fino in fondo al Mondiale. Certo, con un approccio diverso e un po' più di fortuna Chivu avrebbe potuto superare il Fluminense e poi chissà. Ma, come detto, l'aspetto tecnico passerà al vaglio dopo i primi esami in campionato (vedi la trasferta in casa della Juventus il 13 settembre) e in Champions".
"Chivu ha dovuto soprattutto gestire il caso aperto dalle parole di Lautaro. E come l'ha fatto? Prima con parole ferme in conferenza, spiegando che già lui in precedenza, con toni differenti, aveva fatto intendere come tutti dovessero remare nella stessa direzione".
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