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Il quotidiano TuttoSport torna su Inter-Torino, sulla vittoria per cinque a zero nella gara che poteva diventare 'una buccia di banana' dopo il finale dell'ultima stagione. "Un esame bello e buono per l’Inter, per i suoi giocatori e in particolare per Cristian Chivu. Non sappiamo se il tecnico romeno saprà condurre l’Inter dove il club si aspetta che si trovi a fine stagione e se correrà su tutti i fronti come fatto da Simone Inzaghi fino ad aprile, però la prima risposta arrivata lunedì sera è stata positiva", scrive il quotidiano.
"Saranno necessarie nuove verifiche, ma Chivu sembra aver trovato la formula per far voltare pagina alla squadra. Prima della gara, sui social dell’Inter è stato pubblicato un video con uno slogan ripostato poi da diversi giocatori nerazzurri: «Tornare indietro per cambiare l’inizio non si può, ma si può iniziare per cambiare la fine». Lavoro sulla testa e sulle gambe. In attesa di incidere ancora di più sugli schemi - ma alcuni accorgimenti tattici si sono già visti -, Chivu si è concentrato sugli aspetti psicologici e atletici. La squadra aveva bisogno di resettare, cancellare un mese e mezzo nerissimo", si legge ancora nello stesso articolo.
Chivu di fatto ha allenato solo il Parma in Serie A per 13 gare ma ha giocato a lungo e sa come si lavora in uno spogliatoio. Lo ha visto con Koeman, Capello, Spalletti, Mourinho, Iornadescu, tutti allenatori dalla personalità forte che sapevano imporsi dentro ad uno spogliatioio. Ed evidentemente - anche stando alle loro parole - è riuscito ad imporsi con i giocatori nerazzurri "abituati da anni al clima “di amicizia” con Inzaghi, toccando le corte giuste. Non si è imposto come un dittatore ma ha usato la sua autorità per dettare determinate regole e ha spiegato ai calciatori che quanto fatto la scorsa stagione, al di là dell’epilogo, non era da tutti", si legge sul giornale sportivo.
"Chivu ha saputo così stimolare i giocatori, farli sentire forti, non perdenti, e contro il Torino si è rivista una squadra libera, non contratta. Una squadra che per 90 minuti ha tenuto ritmi altissimi. Anche in questo caso, siamo ad agosto e non a maggio, dunque non sarebbe corretto fare confronti col passato, ma quello che lunedì è stato visivamente evidente ai più, è stato l’aspetto fisico di alcuni giocatori come Dimarco, Lautaro e Thuram, tirati a lucido", aggiunge lo stesso quotidiano.
"Sedute intense, con giocatori torchiati. Col Torino la pressione alta è stata feroce, prolungata. Difficilmente sarà così sempre, però l'aggressione dell'Inter di Inzaghi era più misurata. Come scritto, servirà più tempo per mettere mano agli automatismi tattici, però un paio di accorgimenti studiati da Chivu si sono già visti. E' vero che mancava Calhanoglu, però i centrocampisti, per esempio, col Toro sono stati meno vicini, hanno cercato meno il fraseggio corto e rapido, più una verticalità immediata, portata anche dal neo acquisto Sucic. I due braccetti difensivi, poi, hanno spinto con moderazione, esponendo - soprattutto dopo i primi venti minuti - la retroguardia a poche ripartenze granata. La formula Chivu, "testa e gambe", ha dato i primi risultati. Domenica con l'Udinese la prima controprova", conclude TuttoSport.
(Fonte: TS)
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