Nello scorso anno l'Inter ha subito troppi gol, per questo ora il tecnico Chivu punta il dito sul reparto arretrato e sulla condizione fisica. Per la sua idea manca anche una pedina in mezzo al campo, oltre a Lookman davanti.


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Inter, Chivu lavora sulla difesa ma manca un mediano. Ecco perché serve Lookman
"L’Inter di Inzaghi era una macchina, a volte prevedibile a volte imprendibile, in cui tutti i compiti erano studiati e predeterminati. L’Inter di Chivu non solo è ancora un cantiere con una difesa da svecchiare al centro, ma nasce ibrida per volontà dello stesso allenatore romeno: facile a dirsi, meno a farsi, nel rispetto delle distanze in campo, degli equilibri e dei tempi di gioco. Non sembra un caso se a Montecarlo col Monaco, il meglio si è visto con la squadra in 10 dopo la fantasiosa espulsione di Calhanoglu: fin lì l’Inter non aveva rubato l’occhio, oltre a essere andata subito in svantaggio. Un animale ferito, come questa squadra da 63 partite senza trofei, per cambiare pelle ha bisogno di sangue nuovo e le prime mosse di Bonny (2 gol in 2 amichevoli) e di Sucic sono incoraggianti. Ma è chiaro che il colpo che rimetterà in circolo l’adrenalina giusta e renderà la nuova Inter a trazione anteriore, è quello di Lookman. La situazione è di stallo, anzi di muro contro muro a quota 45, l’Inter sta alla finestra senza ansia di chiudere, sapendo che il mercato può offrire occasioni come Sancho. Ma la prima scelta resta il nigeriano dell’Atalanta, separato in casa e già con la testa al (possibile) tridente con Lautaro-Thuram", scrive il Corriere della Sera.
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"Intanto Chivu, con due amichevoli ancora a disposizione (domani a Monza e il 16 a Bari con l’Olympiacos), lavora sul buco nero che è costato lo scudetto: i troppi gol subiti nell’ultimo spicchio di gara. Un fattore considerato è quello atletico e il preparatore Rapetti, già con Mou ai tempi del Triplete, sta spingendo molto. Ma il problema principale, oltre all’assenza in rosa di un mediano vero davanti alla difesa (non ancora compensata) e agli errori dei singoli (Bisseck su tutti) in retrospettiva sembra quello dei ricambi in attacco non all’altezza: per questo (e per schierare finalmente un tridente vero come la maggior parte delle grandi d’Europa) l’Inter punta così tanto su Lookman e sulla sua capacità di saltare l’uomo. E intanto sa già di poter contare anche sui giovani rampanti come Bonny ed Esposito, potenzialmente due vere alternative a Thuram e Lautaro. Per non perdere punti per strada servono attaccanti a cui la squadra possa aggrapparsi nei momenti di difficoltà: per 90 minuti e oltre. Questa è la prima rivoluzione. Quando sarà del tutto compiuta, anche il resto sarà più semplice", aggiunge il quotidiano.
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