Primo esame per l'Inter che questa notte si gioca il passaggio agli ottavi del Mondiale contro il River. Basta un pari, ma Chivu si aspetta di vedere altri miglioramenti dopo le prime due gare.

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Chivu chiede spensieratezza alla sua Inter. Dalla difesa all’attacco: le risposte attese
"Il tecnico ha chiesto «spensieratezza» ai suoi. Il capitano ha ascoltato e ieri ha alzato il volume della playlist, che dalla palestra arrivava fino al campo. Tutto bello. Poi però ci sono le risposte delle partite. Ne servono almeno tre. La prima, sulla tenuta difensiva. L’Inter subisce gol con una facilità disarmante, sia il Monterrey sia l’Urawa sono passati alla prima occasione. Sono cambiati i meccanismi di gioco, sulla marcatura e anche su un pressing portato decisamente più alto, ma l’assetto difensivo è quasi sempre stato il punto forte di questo gruppo. Seconda risposta necessaria: la conferma di un attacco che in un modo o nell’altro riesce sempre a trovare la soluzione. Fin qui è stato Lautaro il dominatore, aspettando il rientro di Thuram (o l’esplosione di Pio Esposito di cui parliamo a fianco)", analizza La Gazzetta dello Sport.
"L’Inter sta studiando un modo nuovo di arrivare in porta, un’occupazione diversa della trequarti avversaria che – magari – potrebbe anche avere sviluppi in termini di mercato. Arriverà Ange-Yoan Bonny, certo. Ma il risultato serve stanotte. E serve anche l’aiuto di Barella e Mkhitaryan lì in mezzo, ecco la terza risposta. Calhanoglu è per ora disperso con l’infortunio, gli altri due big dovranno dominare la scena proprio nel reparto più in difficoltà del River, che lì in mezzo ha tre giocatori squalificati. Chivu deve imboccare la strada giusta. Il dubbio è sul modulo: probabile conferma del 3-5-2 dall’inizio, ma la posizione di Mkhitaryan può variare in corsa per un 3-4-1-2. L’obiettivo è il decollo: qui a Seattle è nata la Boeing, teoricamente è il posto giusto per volare", aggiunge il quotidiano.
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