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Duello Inter-Napoli, ci sarà Farris. Ecco quando scattò il colpo di fulmine con Inzaghi

Andrea Della Sala Redattore 
Nell'ultimo atto del campionato non ci saranno né Inzaghi né Conte a guidare Inter e Napoli ma i loro vice in panchina

Nell'ultimo atto del campionato, quello che assegnerà lo scudetto, non ci saranno né Inzaghi né Conte a guidare Inter e Napoli ma i loro vice in panchina.

"È uno scudetto storico. Comunque finisca. Perché non si sono mai visti i due attori protagonisti lasciare (forzatamente) spazio ai loro vice proprio sul traguardo. Non è mai successo. E pazienza se Cristian Stellini e Massimiliano Farris andranno in panchina venerdì a Napoli e a Como per “colpa” di uno scudetto che è diventato uno stress infinito, stress che non poteva che travolgere Antonio Conte e Simone Inzaghi", spiega La Gazzetta dello Sport.

Chiamati a vincere, costretti a vincere. Curiosa storia, loro che nella vita precedente, quando in campo andavano per giocare e non per dare indicazioni, sono stati due difensori. Arcigni, grintosi e sì, spiccatamente difensori: primo non prenderle, poi si vede. E invece qui c’è da dare. C’è da vincere la partita, c’è da guardare avanti più che indietro. E di solito con loro due funziona. Stellini, quando ha sostituto Conte, ha vinto 8 partite su 10, Farris al posto di Inzaghi ne ha portate a casa 8 su 11. Ci siamo, percorso simile.

"Il colpo di fulmine tra Inzaghi e Farris, invece, risale al 2014. Simone allenava la Primavera della Lazio, a Rimini durante le fasi finali conobbe Massimiliano. Più avanti, gli chiese di entrare nello staff e da allora i due non si sono più allontanati. Inzaghi restò colpito dalla passione per la tattica di Farris. Che ha una genesi molto particolare: alla fine della carriera da calciatore, tra il 2003 e il 2005, Massimiliano incrociò come tecnico alla Sangiovannese un certo Maurizio Sarri. Quell’incontro ha cambiato la vita di Massimiliano, che certo allora non si vedeva allenatore. Ma di Sarri lo colpì il modo con cui spiegava la tattica e i movimenti da fare per vincere. Quel che Maurizio diceva, poi puntualmente si trasformava in realtà. Quella Sangiovannese ottenne la promozione in C1. Venerdì ci si gioca uno scudetto: siamo qualche gradino più in alto, ma il modo di inseguire un trionfo è lo stesso, la categoria non conta. E allora fidatevi, tifosi di Napoli e Inter. Fidatevi di questi due come si fidano Antonio e Simone", racconta Gazzetta.