Poi è chiaro che le gare si possono sbagliare, e per questo si viene giustamente criticati. Ma senza perdere di vista il quadro generale. La semifinale di ritorno è senza pronostico — San Siro gremito è un fattore però, l’Inter è sopravvissuta col rumore al finale del Bayern — perché entrambe le squadre hanno la capacità di colpire. L’offensiva asfissiante del Barcellona, eseguita da tre o quattro candidati al Pallone d’oro (Pedri, Yamal, Raphinha e se ci sarà Lewandowski), lascia storditi. Inzaghi deve organizzare i raddoppi su Yamal evitando che l’uomo libero diventi il cervello Pedri. In fase di ripartenza, ha capito al Montjuic la potenzialità dei palloni diagonali dalle fasce contro il fuorigioco di Flick, specie se davvero Lautaro si aggiungerà a Thuram. In più, con l’offensiva catalana concentrata nella zona di Yamal, la corsia destra è terra di conquista per Dumfries, la cui crescita ha bucato ogni soffitto. Ricordiamo infine la regola del calcio tra ragazzi dei tre corner per un rigore: se 4 degli ultimi 5 gol in Champions sono nati da un calcio d’angolo, il suggerimento è di soffrire da adulti ma giocare da bambini”.
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