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L'analisi della gara
—Dall’anno scorso con Xabi Alonso la squadra dell’azienda di aspirine poi fa girare la testa a quasi tutti e l’impatto con la BayArena è tosto anche per l’Inter: dopo 3’ una girata secca di Tella, indisturbato in area su cross da destra di Tapsoba, finisce sulla traversa, accendendo tutte le spie sul cruscotto nerazzurro. Senza prime punte l’attacco tedesco non dà riferimenti per stanare i tre centrali interisti, che però non cascano nella trappola, aiutati dai due esterni, ma anche da Zielinski e Frattesi in copertura. L’Inter è un corpo unico che toglie la profondità agli attacchi con mestiere e prova a uscire dalla metà campo per prendere un po’ d’aria.
Thuram e Taremi però sono troppo leggeri negli ultimi trenta metri e quando attacca il Leverkusen il pericolo si percepisce di più. Sommer para su Grimaldo, mentre Bisseck, Darmian e Frattesi chiudono gli spifferi più fastidiosi. Qualche spunto di Taremi per accendere le ripartenze non basta a Inzaghi per far avanzare la sua squadra, troppo schiacciata e compassata (il possesso è 60-40). L’ingresso di Dimarco, Lautaro e Barella non aumenta né il ritmo né la verticalità, ma a parte un tiro da brividi di Frimpong, indotto all’errore da Bastoni, il peggio sembra passato. Non è così, perché Wirtz ha ancora forza per un cross da sinistra, deviato da Darmian. Grimaldo la rimette in mezzo da destra e Mukiele ha il tempo di prendere la mira: fa male, anche se resta solo un graffio”, si legge.
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