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Conte logora chi ce l’ha, perché proprio il suo ossessivo rapporto con la vittoria ha trascinato la città sull’orlo di una crisi di nervi, persino adesso che il traguardo sembra davvero a portata di mano. Ma di festeggiamenti anticipati nemmeno l’ombra e questa volta la scaramanzia non c’entra. Le bancarelle sono piene di bandiere che nessuno compra. Balconi e terrazzi disadorni, anche se mancano poche ore alla possibile apoteosi. I tifosi si stanno ancora riprendendo dal grande spavento dello scorso weekend e sui social — scherzando fino a un certo punto — è diventata virale la richiesta alle istituzioni di allestire i maxi schermi per la sfida decisiva di venerdì sera contro il Cagliari davanti agli ospedali Cardarelli e Monaldi:eccellenze nella cardiologia. Altro che pullman scoperto. Prima, almeno altri 90’ di sofferenza. Per le celebrazioni si aspetta la matematica.
Ma il coperchio sulla pentola è pronto a esplodere e si capisce dalla folle caccia al biglietto, con 500mila tifosi in fila. Dopo 9 mesi di stressante gestazione il momento del parto sta per arrivare e pazienza se sarà alla scadenza del termine, a differenza della placida attesa di due stagioni fa quando con la paternità di Spalletti lo scudetto nacque prematuro di 5 settimane. Quello era il Napoli straripante di Kvara e Osimhen. Questo ha il carattere spigoloso e la feroce determinazione di Conte, che ha trasformato la città in una sala di aspetto, per un vagito tricolore", si legge.
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