L’Al Hilal ha già presentato un contratto (almeno) cinque volte più ricco. E i soldi sono una pista, ma non solo quelli arabi: anche quelli che metterà l’Inter per rinnovare la squadra.
Inzaghi non vuole passare per l’allenatore che ha perso tre scudetti e due finali di Champions, ma per quello che ha fatto l’impresa di arrivare due volte all’ultimo atto in Europa e che ha stravinto lo scudetto della seconda stella, portando in piazza mezzo milione di interisti, con una squadra che non poteva fare investimenti.
Nel calcio di oggi i risultati che contano non sono solo quelli sul campo. il prossimo bilancio dovrebbe essere finalmente in attivo e quando è arrivato Inzaghi il rosso era di 245 milioni. È chiaro che non tutti i successi, sul campo e nei conti, sono merito esclusivo di Simone, ma non lo sono nemmeno tutti gli insuccessi.
l’ultimo mercato estivo (per non parlare di quello di gennaio) non è stato quello di una squadra che puntava al Triplete. Eppure con tre attaccanti di riserva dal rendimento modestissimo come Taremi, Arnautovic e Correa, Inzaghi ha giocato 59 partite, perdendo tutto, ma giocandosela fino in fondo. E soprattutto facendo guadagnare 200 milioni all’Inter in Europa. Senza contare che la stagione non è finita, perché il Mondiale per club vale fino a 100 milioni.
Inzaghi non è nella posizione più comoda per trattare un contratto migliore dopo la storica debacle in finale con il Psg, sulla quale le voci dell’offerta araba possono avere avuto un peso e potevano essere gestite molto meglio. E sa bene quali sono i piani dell’Inter per rinnovare la rosa: senza rivoluzioni faraoniche, ma anche senza i paletti dell’autofinanziamento degli ultimi anni. Se Sucic, Luis Henrique (già presi), magari Hojlund come terza punta, uno tra Beukema e Lukumì in difesa e Frendrup in mediana sono un punto di partenza che al tecnico non va bene, allora significa che i soldi arabi hanno più potere e nessuno può biasimarlo. Se invece Simone vorrà andare avanti a Milano, i patti dovranno essere chiari: per ripartire bisogna mettere in conto delle difficoltà, senza che il tecnico finisca sotto processo dopo due pareggi, come già successo".
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