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Doveva essere un pomeriggio tranquillo. Quantomeno si pensava che l'Inter potesse trovare meno insidie rispetto a quante poi ne abbia superate. Per la classifica, ma anche per il livello nettamente diverso tra le due squadre. Invece a Verona ha fatto fatica, perché certe partite nascondono trappole complicate da gestire. Lo sottolinea anche il Corriere della Sera di oggi:
"Del resto nel doppio binario tra lotta scudetto e Champions, le trappole sono spesso nascoste dove meno te le aspetti. E così dopo il tiro al volo al 16’ di Zielinski su corner di Calhanoglu, uno schema provato solo due volte in allenamento dal collaboratore tecnico Palombo («Ma io ero contrario a eseguirlo» scherza ma non troppo Chivu che si gode il 9° centro da calcio piazzato), l’Inter pensa che possa essere tutto facile, come un anno fa quando vinse con 5 gol in 45’. Rispetto ad allora l’assenza di Thuram dopo un mese comincia a farsi sentire, perché Lautaro è spesso sovrastato dal colosso Bella-Kotchap e la difesa a tre del Verona toglie profondità a Bonny. Mentre Esposito reclama due rigori (qualche dubbio solo sulla manata proprio di Kotchap, ma sarebbe stato uno dei rigorini tanto aborriti) e rispetto al solito sembra meno lucido".
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