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CdS – Il costo del derby. Valori, strategie di mercato e trasformazioni di Inter e Milan

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Il quotidiano confronta i due club milanesi da un punto di vista 'economico' in vista della sfida sul campo di domenica sera
Eva A. Provenzano
Eva A. Provenzano Caporedattore 

"Duecentoventidue milioni. È la differenza di valore delle rose di Inter e Milan, secondo la quotazioni e i dati di Transfermarkt. Novantasette milioni, invece, è la differenza di costo dei due organici. Solo che la bilancia è ribaltata. La squadra nerazzurra, infatti, vale molto di più, ma è anche costata parecchio meno". Il Corriere dello Sport fa "i conti in tasca". 

Di fronte la politica di mercato degli ultimi anni in casa Inter con cessioni di big e pochi investimenti nell'ultima era Suning e con operazioni a costo zero e dall'altro il Milan degli investimenti.

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Nell'ultimo mercato i rossoneri hanno fatto cassa, hanno ceduto importati giocatori come Theo Hernandez, ma anche Thiaw al Newcastle. In estate Tare ha fatto una specie di rivoluzione. "La valorizzazione dei nuovi elementi avverrà più avanti – ora siamo ad un +22% -, a differenza dell’Inter, che invece ha un nutrito zoccolo duro e che ha realizzato un clamoroso +141,2%", scrive il Corriere dello Sport. In questi anni è stata diversa la continuità del progetto: "Nel 2022 ha conquistato lo scudetto, nella scorsa stagione una Supercoppa, ma la sensazione costante è stata quella di ricominciare quasi dopo ogni annata. Insomma, Inter e Milan sono stati simboli diametralmente opposti: di continuità per la sponda nerazzurra, di cambiamento per quella rossonera", si legge.

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L'Inter è tornata a spendere quest'anno anche grazie ai ricavi dell'ultima stagione: "L’ultima campagna acquisti, tornata ad essere dispendiosa grazie all’exploit dei ricavi che ha permesso di registrare il primo utile della storia, ha portato a Chivu elementi giovani e di prospettiva (unica eccezione Akanji), da far crescere e valorizzare internamente. È stata la filosofia rossonera dall’insediamento di Elliott prima e RedBird poi. Con un cambio di rotta, però, avvenuto proprio al termine dell’ultima annata: il primo innesto, infatti, è stato uno svincolato, addirittura quarantenne, come Modric, 40 anni, che ha immediatamente portato esperienza e mentalità. E uno degli ultimi, il 30enne Rabiot, una sorta di usato più che sicuro. Nel frattempo, si è anche alzata l’asticella del limite per il costo dei cartellini: non più 20-25 milioni, ma anche 35-40, come per Jashari e Nkunku. Era inevitabile per ridurre il margine di incertezza", spiega nel suo confronto il giornale. 

L'Inter ha dato vita ad una nuova linea con innesti che non hanno superato i 25 mln e c'era spazio per l'eccezione, uno tra Lookman e Koné ma non sono arrivati. "La prossima estate l’Inter dovrà investire per sostituire tutta una serie di “grandi vecchi”. Anche in questo senso, una risposta la darà il derby di domani sera". 

(Fonte: Corriere dello Sport)