Si attende la risposta del Como e quella di Fabregas. L'Inter ha scelto lui per raccogliere l'eredità lasciata da Inzaghi. Sono giorni decisivi, a breve si saprà chi guiderà i nerazzurri a partire dalla prossima stagione.


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Bivio Fabregas: prendere il volo o aspettare? Con l’Inter il mercato sarà un argomento delicato
"Cesc Fabregas pensa in grande per indole, per educazione da buona borghesia catalana e per vita vissuta su e giù per l’Europa: sa che un giorno, non troppo lontano, allenerà comunque una big europea e l’Inter sembra venuta apposta per esaudire il desiderio a tempo di record. Non serviva però il corteggiamento serrato dei nerazzurri, seguito peraltro a quello di Bayer Leverkusen, Lipsia e Roma: Fabregas è consapevole del suo destino dal momento in cui il suo (potentissimo) agente inglese Darren Dein lo portò a Como con un preciso progetto di carriera una volta smesso di giocare. L’ambizione bruciante, però, non porta mai Cesc a essere esageratamente spericolato e anche la storia qui è maestra di vita: ai Gunners papà Wenger gli ha insegnato a rischiare un’imbucata per Titi Henry, ma col tempo ha imparato l’importanza del sapersi appoggiare dietro per Sol Campbell in difesa", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Il 38enne catalano medita quindi ogni futuro passo con grande attenzione: non intende bruciarsi ora che è in volo, vuole essere convinto di poter incidere alla sua maniera nella prossima squadra e continuare così sulla strada ben tracciata. Le ore di riflessione nerazzurra si spiegano soprattutto all’interno di questo suo scenario personale. Nella mente dell’allenatore del Como, conta la riconoscenza per il suo danaroso (e dispettoso) presidente Mirwan Suwarso, ma ancora di più la voglia di esplorare fino in fondo le prospettive di crescita in nerazzurro. Bisogna mettere tutto nel calderone e dare una mescolata prima di decidere se forzare davvero la mano. L’incontro con lo stato maggiore dell’Inter servirà proprio a capire certi dettagli e a valutare nel complesso la prospettiva che potrebbe spalancarsi a Milano. E poi non sarà certo la finale disgraziata di Monaco a fargli cambiare il giudizio sugli orfani di Simone Inzaghi: al netto della necessità di aggiungere sangue fresco in squadra, la rosa così come è gli piace parecchio, per varietà ed esperienza. Certo, servirà un mercato coraggioso per togliere le rughe degli anni e proprio questo è un argomento delicato da trattare con Marotta e Ausilio. In ogni caso, dopo tempo a lavorare con giovani rampanti sul Lago, il cambio di prospettiva per lui sarebbe quasi straniante: dai Nico Paz ai Mkhitaryan, da un 19enne a uno di 36 si rischia la vertigine".
"Per Fabregas sbagliare mossa in questo momento assai delicato potrebbe essere, quindi, controproducente e poi non esiste una zone più comfort di Como: lì nel 2025-26 Fabregas sarebbe assecondato ancora di più in qualsiasi richiesta, come nessun altro collega nello Stivale. E, soprattutto, non avrebbe pressione alcuna, al contrario di quelle immaginabili nel vecchio San Siro, stadio che sa essere spietato anche davanti a chi è abituato a recitare nei migliori teatri del pianeta. Ben oltre la necessità di convincere Suwarso, però, è l’Inter che brilla agli occhi di Cesc: sarebbe il salto di carriera meritato e arriverebbe prima di quanto messo in conto nel suo piano. Insomma, il nerazzurro intriga ed è già diventato più di una tentazione: nel suo buen retiro londinese, il catalano pensa e ripensa, ma è la sua natura che chiama forte. Non ci sarà più Thierry da servire, ma guardare avanti è sempre una buona idea", aggiunge Gazzetta.
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