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Frattesi, dalle valigie pronte a uomo del destino. E quel parallelismo con Grosso…

Frattesi, dalle valigie pronte a uomo del destino. E quel parallelismo con Grosso… - immagine 1
Il centrocampista dell'Inter è risultato decisivo nel cammino europeo dei nerazzurri dopo essere stato vicino all'addio
Fabio Alampi Redattore 

Gli occhi spiritati, le vene del collo gonfie, l'arrampicata sul cancello per sentire ancor più nitidamente il boato di San Siro. L'esultanza di Davide Frattesi dopo il gol decisivo segnato contro il Barcellona è ancora negli occhi di tutti i tifosi dell'Inter, una rete che ha consegnato ai nerazzurri il pass per la finale di Champions League. Senza dimenticare la zampata contro il Bayern Monaco nei quarti di finale, altro snodo cruciale del percorso europeo interista.

E pensare che queste partite l'ex centrocampista del Sassuolo avrebbe potuto non giocarle. Questo perchè a gennaio la possibilità che lasciasse Milano era tutt'altro che un'invenzione giornalistica: poco spazio e sirene di mercato, la prospettiva di ritagliarsi un ruolo da titolare e il richiamo di una piazza come Roma, casa sua.

Frattesi, dalle valigie pronte a uomo del destino. E quel parallelismo con Grosso…- immagine 2

Alla fine Frattesi è rimasto all'Inter, diventando l'uomo del destino. Così scrive Tuttosport: "Se Davide Frattesi a gennaio avesse lasciato l'Inter quando sembrava già con le valigie fatte e mezzo piede fuori dalla porta di Appiano, molto probabilmente in questo momento sarebbe un'altra squadra a preparare il viaggio per Monaco di Baviera. Certo, non esiste la controprova. Ma assecondando il mal di pancia di gennaio, quando Davide era un po' frustato - poco spazio in campo e la Roma che bussava alla porta promettendogli la ricetta della felicità - sarebbe venuto a mancare l'eroe delle vittorie europee interiste. Quindi bene ha fatto il club sparando altissimo sul cartellino quando Roma prima e Napoli poi (perché pure sotto al Vesuvio Frattesi di estimatori ne conta assai) hanno provato a tentare l'assalto".

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"Lui ha risposto coi fatti, ha dato la sua versione alla prima occasione e poi si è travestito da supereroe della Champions. L'uomo del destino che ha messo l'Inter sulla rotta di Monaco si chiama Frattesi. Dall'Allianz Arena all'Allianz Arena, passando per San Siro. [...] Frattesi che riporta l'Inter in Baviera e sembra un po' il Grosso dell'estate 2006, quello del Mondiale più perfetto mai visto: un rigore procurato agli ottavi, un gol in semifinale con esultanza "alla Tardelli", il rigore decisivo tirato nella finale. Quello che Lippi gli diede da tirare proprio perché lo aveva percepito: Grosso, in quell’estate era l'uomo del destino - o almeno questo rivelò tempo dopo l'ex ct azzurro. A Frattesi manca solo una casella per completare il percorso, quella più esaltante, che riporta in Germania proprio dove tutto è iniziato: all'Allianz Arena di Monaco di Baviera".