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GdS – Inter, non è solo colpa del rigorino: “Attacco inesistente, Thuram irriconoscibile”

Andrea Della Sala Redattore 
L’Inter perde a San Siro con il Liverpool per un rigore molto dubbio. Sembrava una gara ormai indirizzata sullo 0-0

L’Inter perde a San Siro con il Liverpool per un rigore molto dubbio. Sembrava una gara ormai indirizzata sullo 0-0, ma poi la decisione di assegnare quel rigore ha cambiato le sorti dell'incontro.

“Noi li chiamiamo “rigorini”, sono quei rigori che possono avere una giustificazione regolamentare, ma che, alla luce del buon senso e della logica del gioco, non andrebbero dati. “Rigorini” che, diciamo spesso, li danno solo in Italia. Non è vero. Ieri, a pochi minuti dal termine di Inter-Liverpool, Bastoni e Wirtz sono entrati in contatto nell’area nerazzurra. Vero, il difensore interista è stato ingenuo perché sai che se ti aggrappi a una maglia, quella stoffa tesa nel fermo immagine di un Var diventa quasi sempre prova inconfutabile del delitto. Ma sulla famosa bilancia della giustizia dovrebbe finire anche il balzo all’indietro di Wirtz, che solleva anche le gambe per accentuare il danno, e stramazza urlando come gli avessero sparato alla schiena. In due parole, la presunta infrazione dovrebbe essere sempre giudicata alla luce del danno realmente subito, per definire quanto abbia influito effettivamente sul gioco. Qui il rigore non ci stava. Forse in tedesco si dice “rigorinen”. E il tedesco Felix Zwayer lo ha omaggiato al tedesco Wirtz, molto più felix di lui. Così Inter-Liverpool è finita 0-1”, analizza La Gazzetta dello Sport.

“Detto questo e osservato che il pareggio sarebbe stato il risultato più onesto in una partita con poche emozioni, in cui hanno prevalso le difese, va detto che se una delle due squadre meritava la vittoria questa era il Liverpool, che ha condotto più a lungo il gioco e ha creato di più. Il solo parziale dei tiri in porta rende l’idea: 5-2. L’Inter, complessivamente, ha giocato una buona partita in fase di controllo, concedendo quasi solo tiri da fuori e nessuna mega occasione da gol. Ottimo Akanji, il migliore. Ma in fase offensiva è stata quasi inesistente: una sola grande palla gol con Lautaro a fine primo tempo. Primo tiro nello specchio al 49’. Nella ripresa zero assoluto. Irriconoscibile Thuram. L’infortunio di Calhanoglu dopo soli 11 minuti ha influito ed è una preoccupazione in più. Raggiunta in classifica dallo stesso Liverpool, ora l’Inter sa che vincerne solo una delle ultime due potrebbe non bastare per entrare nelle prime otto. Dovrà crescere. Tre scontri diretti in campionato (Milan, Juve, Napoli) e due di Champions (Atletico Madrid, Liverpool): tutti persi. Non basta fare i grandi col Como. Quando l’asticella sale, questa squadra non riesce a dare qualcosa in più. In Champions non perdeva in casa da 18 partite. Non è solo colpa del “rigorino””, aggiunge il quotidiano.