- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
news
Getty Images
I finali delle partite rischiano ancora di costare caro all’Inter. Stesso problema da Inzaghi a Chivu, il vizio di rilassarsi rimane anche in questa stagione.
"L’Inter di Chivu ha ereditato non solo gioco e giocatori da quella di Inzaghi, ma anche il principale difetto, che nella scorsa stagione già le è costato lo scudetto. Il veleno sta nella coda e come il laziale Pedro ha rimontato i nerazzurri nel finale del fatale 2-2 di San Siro, così in una sola settimana, l’Inter si è fatta prima sorpassare in volata dalla Juventus e poi quasi acciuffare dal Sassuolo. Da un rotondo e semplice 2-0 a un 2-1 salvato al fotofinish da due parate di Pep Martinez, da domenica un po’ meno vice del titolare Yan Sommer", scrive il Giornale.
Una squadra vecchia e quindi che si stanca prima degli avversari o una squadra preparata male che non regge fino in fondo alle partite erano gli assunti semplici e un po’ sempliciotti con cui si è cercato di dare una spiegazione a un dato oggettivo. Che però male s’incastrava con l’1-2 in casa del Bayern o il 4-3 di San Siro al Barcellona, che resterà nella storia nerazzurra anche se poi ci sono stati Monaco e il PSG.
"E allora forse il problema sta altrove. Nella presunzione di chi non sa chiudere le partite e nella distrazione di chi permette agli avversari di riaprirle. L’Inter che riparte avrebbe avuto bisogno di una rivoluzione, che però la proprietà non si è concessa. L’organico è stato rattoppato con riserve migliori di quelle precedenti ma non ancora più brave dei titolari. Se lo diventeranno, anche il difetto sarà spazzato via", aggiunge il quotidiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA